Bologna

Storia di Gino, l’aristogatto con seimila amici su Facebook

È il personaggio più popolare di S. Giovanni in Persiceto: partecipa alle sedute del Consiglio e su di lui stanno scrivendo un libro
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Il passo è felpato, l’aria apparentemente noncurante con un filo di alterigia tutta felina. Per una sorta di innato istinto, anche questo squisitamente felino, intuisce sempre qual è il posto dove cade lo sguardo. Un vero aristogatto Gino, il personaggio più popolare di San Giovanni in Persiceto. Lo trovi ovunque come uno splendido flâneur vagabondo e libertino. Liberato dalla necessità di rincorrere i topi per l’abbondanza di croccantini offerti, Gino è tutto preso dallo speculare sull’umanità persicetana, la sua patria, di cui è re indiscusso per acclamazione.
 
Può essere che si metta ad ascoltare anche qualche discorso, ma il più delle volte si annoia. Preferisce, invece, salire due rampe di scale per recarsi in udienza dal sindaco che, ironia della sorte, si chiama Pellegatti. Gino lo sa che è solo un ministro cui affida temporaneamente il suo regno. Il monarca è lui e la sua popolarità è cresciuta in questi anni fino a raggiungere i 6630 iscritti al gruppo “Gino for president” su Facebook con tanto di foto pubblicate a immortalare le sue gesta più emblematiche. Su di lui stanno scrivendo un libro e un calendario edito dall’Enpa che lo vede in pose simil Pirelli è diffuso persino a Singapore. 
 
Gino è un’autentica attrazione per i paparazzi persicetani. Ma i flash arrivano da tutte le parti d’Italia come per i veri divi. E, da autentica star non gradisce troppo le attenzioni asfissianti. In alcuni casi è arrivato anche a lasciare il segno di una zampata o accennare a un morso. Ecchediamine, tutta ‘sta pressione che non c’è un momento di privacy! Che poi, in fondo, re Gino sta bene con i suoi sudditi pesicetani perché è un monarca popolare come un Windsor. Adora stendersi sulle panchine tra gli umarell che ormai lo considerano uno di loro. D’estate, con l’afa della pianura che incombe, preferisce i posti con l’aria condizionata. Allora lo si può vedere esibirsi in acrobazie sugli scaffali del negozio di casalinghi per accostarsi al suo amico orso di ceramica Thun. O dentro la vetrina della farmacia steso tra creme solari e unguenti per l’eritema.

E siccome tutti bussano contro il vetro per salutarlo infastidendo il suo riposo, i farmacisti, sempre ligi alla salute, hanno esposto un cartello invitando i clienti a non disturbare. Le fioraie sono comunque la sua passione. In quella di Corso Italia intrattiene saltuari rapporti con una vecchia fiamma, una dolce soriana che lui tratta con degnazione. Del resto è una star. L’Enpa lo ha riprodotto sui suoi gadget come testimonial. Nella sala del Consiglio comunale, si accomoda accanto al busto di Garibaldi in una sorta di Teano in cui l’Eroe dei Due Mondi sembra dire “obbedisco”. Una volta sola ha espresso idee politiche: quando ha buttato in terra uno stendardo dei Cinque stelle. Del resto è rosso di pelo.