Firenze

Leopolda al via, Renzi presenta la contro-manovra di Padoan: "Così lo spread e le tasse calerebbero"

Gian Carlo Padoan e Matteo Renzi (cge)
Alla nona edizione 8.500 iscritti e 4 mila presenze alla prima serata, il doppio delle precedenti edizioni. Renzi al governo: "Fermatevi, vostra incompetenza mette in pericolo Italia". E poi l'affondo: "Non è che c'è un eccesso di manine, c'è una mancanza di cervello"
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La DeLorean di Ritorno al futuro e i distributori di benzina anni '50 in pieno stile americano campeggiano dietro il palco dove Matteo Renzi dà il benvenuto e saluta la Leopolda, edizione numero 9 cominciata - forse non a caso - sulle note di 'Quelli che restano'. Tutto esaurito e gente in coda fuori che fin dalle 19 aspetta di entrare, 8.500 gli iscritti. I partecipanti sono 4 mila, fanno sapere gli organizzatori, il doppio delle edizioni precedenti. Parte una standing ovation per Renzi che gioca in casa, ma anche un'altra per Piercarlo Padoan, forse la prima a memoria per un (ex) ministro dell'Economia.

La contro-manovra di Padoan e Renzi

Ecco i punti principali della contromanovra illustrata dall'ex ministro dell'Economia. Ridurre il deficit nominale al 2,1% nel 2019, all'1,8% nel 2020 e all'1,5% nel 2021.
Le misure indicate dall'ex premier e dall'ex ministro dell'Economia contemplano il recupero dei tagli fatti ad Ace, Ecobonus, Iri; l'abolizione totale dell'imposta di registro; la riapertura del progetto Casa Italia con uno stanziamento una tantum di 4 miliardi per finanziare le opere di salvaguardia nel settore idrogeologico e dell'edilizia scolastica; la cancellazione totale dell'Irap, che farebbe seguito alla cancellazione decisa dai governi del centrosinistra della componente relativa al costo del lavoro.

Infine, nella contromanovra di Padoan-Renzi nel 2020 scatterebbe con la successiva legge di bilancio l'istituzione di un assegno universale per i figli, anche per i lavoratori autonomi e incapienti. La cancellazione dell'Irap varrebbe 13,8 miliardi nel 2020, l'assegno universale inciderebbe per 9 miliardi, l'abolizione dell'imposta di registro per 4,8 miliardi nel 2019.

Ancora Padoan: "Preoccupa la direzione in cui sta andando il Paese. Preoccupa la velocità con cui ciò avviene e lo suggeriscono vari indicatori, non solo lo spread. Da maggio a oggi, con questo governo, il Paese si è autotassato, per usare un eufemismo, per svariati miliardi. La direzione di marcia è sbagliata e ciò che preoccupa maggiormente è che forse nessuno sta guidando questa marcia. Rischiamo di essere travolti da un'onda di piena". Intanto lo spread vola: "'Se arriveremo a 400 punti vedremo cosa fare': chi dice questa frase - sottolinea Padoan - è un uomo finito e il Paese rischia di essere già finito. Ecco perché abbiamo deciso di fare delle proposte che possano almeno interrompere questo processo". 

lo show del Rottamatore

Il senatore ne ha per tutti. Per i dirigenti del Pd "beneficiati e rancorosi", quelli che gli hanno voltato le spalle. Per il governo gialloverde che bolla come "cialtroni", irridendo a Giuseppe Conte e Luigi Di Maio con le parole di Matteo Salvini ("Uno detta e l'altro scrive").
La folla alla Leopolda (cge)
"E non era mica scontato dopo la débacle del 4 marzo..." osserva un militante della tre giorni renziana. E lo stesso Matteo Renzi twitta: "Mai vista tanta gente il venerdì così alla Leopolda".  "Anche quest'anno alla Leopolda non c'è nessuno" ha detto Renzi nel suo intervento di apertura.

Lo show del Rottamatore torna in scena per una sera alla Leopolda e sembra a tratti di aver davvero preso la macchina del tempo, quella DeLorean che troneggia sul palco, quella del film 'Ritorno al futuro', slogan della convention. "Con me c'é un popolo che non si arrende", ruggisce Renzi davanti a una platea piena nell'enorme spazio della vecchia stazione dei treni, 4 mila persone secondo gli organizzatori, mai così tante la prima sera.


L'ex premier chiama sul palco Marco Fortis, economista da sempre a lui vicino che dati alla mano contesta "le fake news sul mio governo": la crescita é stata maggiore che negli altri Paesi, le tasse sono calate (qui la platea risponde meno convinta) e altre ancora. "Ho fatto un milione di posti di lavoro", dice imitando la voce di Silvio Berlusconi.

Partono i cori e lui li frena: "Dobbiamo fare una Leopolda diversa dal solito perché noi abbiamo davvero bisogno di tornare al futuro per costruire il domani. Abbiamo subìto una sconfitta brutta alle elezioni. Ma quando si perde viene più gente. È vero che è una cosa che non succede in politica, quando si perde ti giri e tutti sono spariti. La sindrome del beneficiato rancoroso caratterizza un po' la classe dirigente". Poi attacca: "Parliamo del presente. È veramente un casino quello che stanno combinando al governo. Stanno mettendo a rischio tutto ciò che abbiamo fatto, il recupero della credibilità è messo in discussione dal connubio delle intelligenze di Salvini e Di Maio.

"Mancano cervelli, non troppe manine"

"È che manca qualche cervello - è l'affondo di Renzi - non è che ci sono troppe manine, siete dei cialtroni incompetenti. E altri pensano ad attaccare noi. O pensano che io debba tacere ma io non lo farò. Come cittadino, senatore. Abbiamo tuttavia un elemento anche nostro. Abbiamo fatto tanto ma bisogna farla finita".

Prima del via ai lavori l'ex premier, insieme a Padoan, ex ministro dell'economia del suo governo, ha spiegato la contromanovra che hanno presentato: "Noi al Governo diciamo: fermatevi, siamo ancora in tempo, se venissero accettate le nostre proposte, lo spread si dimezzerebbe immediatamente. Lo dico con parole poco tecniche, ma stiamo rischiando l'osso del collo".

Manovra, Padoan: "Rischiamo che un'onda piena ci travolga"



Sui banchini all'ingresso ci sono i classici gadget da acquistare: magliette, tazze, penne. Intanto Renzi prosegue nello spiegare la sua contromanovra: "Il Pd ha presentato un proprio programma di bilancio, non una contromanovra, conosciamo e condividiamo tutte le misure del Pd. Non dobbiamo fare la manovra del Pd, qui ci sono un ministro dell'economia e un premier che per anni hanno cercato di rassicurare i mercati. Questo è un momento di grandissima incertezza e il nostro è un atto di responsabilità verso il Paese, una proposta che oltre a dimezzare lo spread abbasserebbe anche le tasse".

Il contenuto della contro-manovra

La manovra in sintesi: riduzione graduale del deficit al 2,1% nel 2019, all'1,8% nel 2020 e al 1,5% nel 2021, proposta che "avrebbe un immediato effetto sia nei confronti della Commissione Europea che dei mercati", e così la legge di bilancio 2019 potrebbe sia recuperare i tagli fatti ad Ace (Aiuto alla Crescita Economica), Ecobonus e Iri (Imposta sul Reddito Imprenditoriale), sia prevedere un investimento per la crescita.

Le misure capaci di realizzarla sarebbero l'abolizione totale dell'imposta di registro per rilanciare il settore immobiliare (4,8 miliardi), una misura una tantum da 4 mld per finanziare opere idrogeologiche e di edilizia scolastica con la riapertura del progetto Casa Italia, la cancellazione totale dell'Irap con effetti per 13.8 miliardi sul saldi del 2020, l'estensione dell'Assegno Universale ai figli di lavoratori autonomi e incapienti.




La prima serata della Leopolda è dedicata agli Under 30. Sabato 20 ottobre i lavoro riprendono alle 9.30 dando spazio agli amministratori: un'ora di proposte dai sindaci, coordina Anna Scavuzzo. Alle 10.30 invece inizia il lavoro dei tavoli, saranno cinquanta per trovare proposte e lasciarsi andare a discussioni. Alle 14.30 il primo talk della storia della Leopolda: conduce Matteo Renzi, cinque sono gli ospiti: Roberto Cingolani, padre della robotica italiana, Federica Angeli, la nostra collega di Repubblica che vive sotto scorta dal 2013, Roberto Burioni, il medico che combatte i no-vax, Rula Jebrael, giornalista e scrittrice palestinese ma di cittadinanza israeliana, più un quinto che sarà a sorpresa. Alle 16.30 Ivan Scalfarotto presenterà i comitati civici, che, come dice Renzi, non saranno "un partito, ma un gruppo di persone che si mettono assieme senza una scadenza elettorale". Sabato è anche il giorno della visita di Marco Minniti, possibile candidato alla segreteria dem.

Domenica invece, cinque minuti a testa per presentare le proprie proposte: la mattina si apre alle 9.30 con l'assemblea plenaria e il tipico format con i "tempi contati". Alle 12.30, come da tradizione, sarà Matteo Renzi a chiudere la kermesse con il suo intervento.