Roma

Ostia, massima sicurezza per il ballottaggio. Quattrocento agenti in più ai seggi

Si vota fino alle 23. L’unica certezza è che a sedere sulla poltrona di presidente del X Municipio, sarà una donna: Monica Picca (Fratelli d'Italia) o Giuliana Di Pillo, la candidata dei 5 Stelle che al primo turno aveva conquistato 2.300 voti in più

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La carcassa di un'automobile, bruciata da chissà quanto, giace nel parcheggio adiacente all'Istituto Parini di via delle Azzorre. Mezzi delle forze dell'ordine non se ne vedono. Nell'edificio che ospita 6 delle 183 sezioni del X Municipio, tre carabinieri dietro una scrivania aspettano l'arrivo di scrutatori e rappresentanti di lista per insediare i seggi poi aperti questa mattina alle 7. Qui, in questa scuola di Ostia Nuova, territorio controllato dalla famiglia Spada, due settimane fa c'erano militanti di CasaPound a "presidiare" l'ingresso.

Oggi, al posto loro, ci saranno agenti in borghese di polizia, carabinieri e guardia di Finanza, così come predisposto dalla riunione del comitato per l'ordine pubblico e
la sicurezza presieduta, martedì, dal ministro Marco Minniti. "Il dispositivo è già attivo ", dice alle tre di pomeriggio un poliziotto nel seggio della scuola Acque Rosse, in largo delle Marianne, poco più in là. Un dispositivo invisibile, "discreto", aveva sottolineato il ministro, che consenta di "rispettare il libero percorso dell'elettore nella sua decisione e controllare che non ci siano condizionamenti".
 
E, in effetti, a girare per Ostia alla vigilia del ballottaggio, della ventilata "militarizzazione" del territorio non c'è traccia. Oggi ci sono 400 gli agenti in più, quasi tutti in borghese, davanti ai seggi. D'altronde, con picchi di astensione così alti (due elettori su tre rimasti a casa al primo turno), Minniti vuole evitare una presenza troppo "esplicita". D'altra parte, non saranno gli uomini delle forze dell'ordine in più a influenzare l'affluenza. "Dice che dovrei andare a votare?", domanda una signora davanti ai cassonetti su via delle Azzorre. Il nome preferisce non dirlo, mentre racconta la sua vita, "da 60 anni a Ostia". Lei al primo turno non è andata alle urne ma oggi, dopo le ultime due settimane tra violenza e intimidazioni, ci penserà. Così come marito e moglie che, davanti alla sede del Pd di via Gesualdo, Ostia Antica, cinque chilometri più in là, raccontano che "per come stanno le cose, è meglio un commissario a vita. Vedremo cosa fare domani (oggi, ndr)".
 
Alle loro spalle, sventola la bandiera dei Dem accanto al portoncino in legno distrutto da un incendio giovedì notte. "Potrebbe anche essere stata una bravata, chissà", ipotizza il giovane dietro al bancone del Dolce caffè di piazza Gregoriopoli. Lui, oggi, andrà alle urne, "come ho sempre fatto", e voterà Monica Picca, la candidata del centrodestra. "Ma qui i 5 Stelle sono ancora forti nonostante la Raggi", aggiunge convinto che alla fine quanto accaduto tra primo e secondo turno "non sposterà un voto".
 
Per capire se le previsioni della vigilia si confermeranno nelle urne bisognerà attendere questa sera, dopo le 23, quando i seggi chiuderanno e verranno definitivamente archiviati i due anni e tre mesi di commissariamento. L'unica certezza è che a sedere sulla poltrona di presidente del X Municipio, sarà una donna: Monica Picca o Giuliana Di Pillo, la candidata dei 5 Stelle che al primo turno aveva conquistato 2.300 voti in più. Oggi, però, si riparte da zero.