Roma

Campidoglio, approvata la mozione M5S: "No all'esilio, torni Ovidio"

Promotori della causa i generali del movimento, De Vito e Ferrara che hanno chiesto alla sindaca di cancellare la 'relegatio' stabilita da Augusto

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Si sono montati la testa, i consiglieri grillini. Credendosi Cesare Augusto e "rappresentando l'assemblea capitolina idealmente la continuità del Senato e del popolo di Roma", hanno azionato la macchina del tempo e depositato una mozione che "intende riparare al grave torto subito da Ovidio, procedendo alla revoca del decreto con cui l'imperatore lo aveva mandato in esilio a Tomi". Mozione approvata nel pomeriggio all'unanimità dall'Assemblea Capitolina. Che ha fatto un regalo di compleanno postumo nel bimillenario della morte, pur essendo il sommo poeta nato a Sulmona.

Dal centro abruzzese è infatti partito l'iter di riabilitazione, che solo la citta d'elezione ha potuto completare mediante ratifica della sentenza di assoluzione emessa sei anni fa in appello da una corte di insigni giuristi, composta dal locale Rotary Club. Il documento è stato approvato dall'Aula che, recita la mozione, rappresenta "idealmente la continuità storica del Senato e del Popolo di Roma" e pertanto si ritiene essere titolata ad esprimersi.

Promotori della nobile causa, i generali 5S De Vito e Ferrara, che hanno chiesto alla sindaca Raggi di cancellare l'ingiusta relegatio. Nella speranza che sia di buon auspicio per quell'altro processo, che il 9 gennaio rischia di spedire in esilio la legittima erede dell'impero.
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