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Appendino: io concentrata su Torino, candidata premier è fantascienza

La sindaca risponde via Twitter all'ipotesi competitor di Di Maio per il governo

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"Lo ribadisco ancora: sono concentrata al 100 per cento su Torino. Essere sindaca è già abbastanza impegnativo, le altre ipotesi sono fantascienza". Così la sindaca di Torino Chiara Appendino risponde, via Twitter, all'ipotesi che una parte del Movimento 5 Stelle stia pensando a lei come alternativa a Luigi Di Maio per il candidato premier dei grillini se ci saranno elezioni anticipate dopo il voto sul referendum costituzionale di dicembre. Il primo a bocciare l'ipotesi era stato lo stesso Di Maio ospite di Maria Latella a "L'intervista": "Ci sono delle regole chiare, tra cui il fatto che chi sta svolgendo un compito non può candidarsi per altro" fino alla fine del mandato ha spiegato Di Maio. "Ma non c'è alcuna competizione tra me e Chiara Appendino", i media sulla candidatura alla premiership dei 5 Stelle "ogni tanto giocano al fantacalcio" ha aggiunto il vicepresidente della Camera. Non solo. Appendino, dopo i primi cento giorni di luna di miele, scopre le prime spine del nuovo incarico. Se dal caos Salone del libro è uscita indenne, segnando anche un punto con la trattativa lampo che ha portato al dimezzamento dei costi d'affitto per il Lingotto, non altrettanto si può dire sulla vicenda del buco di bilancio ereditato dalla giunta Fassino. Appendino ha comunque dato il via libera ai suoi assessori a firmare i bilanci delle due partecipate - Gtt, la società che gestisce i trasporti pubblici di Torino e Infra.to, la società che si occupa di infrastrutture - ora nella bufera per i conti che non tornano rispetto a quando denunciato dall'azionista Comune. Ma non solo: nei primi cento giorni si è trovata di fronte a due problemi ancora lontani da una soluzione definitiva: il panino a scuola e le alghe nel Po. Ma forse la vera spina è un'altra: quella dello scontro sull'acqua pubblica. La sindaca, facendo propria la scelta di Fassino, ha deciso di chiedere alla Smat, la società che gestisce l'acquedotto, un extradividendo per il 2015 per raddrizzare i conti del Bilancio. "Solo per questa volta" ha precisato. Ma tanto è bastato. La scelta ha scatenato la reazione del Movimento Acqua pubblica - tra i sostenitori della grillina nella sfida con l'ex sindaco Pd - e anche di alcuni sindaci della cintura, contrari alla decisione di Torino. E poi la partita cultura: la cancellazione della mostra di Manet programmata per l'autunno 2017 "perché sono venute meno le condizioni con il cambio di giunta" hanno spiegato i vertici di Skirà, la società milanese che con il Museo d'Orsay curava l'allestimento.