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Matteo, 19 anni, disabile gravissimo, a dj Fabo: "Non chiedere di morire, siamo pensiero e il pensiero cambia il mondo"

avvenire
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Matteo Nassigh, 19 anni, disabile gravissimo dalla nascita, si appella a DJ Fabo, l'uomo che in queste ore è in Svizzera per il suicidio assistito: "non chiedere di morire, "noi non possiamo correre ma siamo pensiero, e il pensiero migliora il mondo". L'appello si legge su Avvenire, insieme al titolo su quanto papa Francesco ha detto ieri alla comunità di Capodarco circa la dignità della vita dei disabili, sia fisici che psichici.

L'appello a Mattarella dell'ex dj tetraplegico: "Lasciatemi morire"

Questo l’appello di Matteo:

“Voglio rispondergli perché io conosco bene la fatica di vivere in un corpo che non ti obbedisce in niente. Voglio dirgli che noi persone cosiddette disabili siamo portatori di messaggi molto importanti per gli altri, noi portiamo una luce. Anch’io a volte ho creduto di voler morire, perché spesso gli altri non ci trattano da persone pensanti ma da esseri inutili".

"È vero - continua l'appello del ragazzo - noi due non possiamo fare niente da soli, ma possiamo pensare e il pensiero cambia il mondo. Fabo, noi siamo il cambiamento che il mondo chiede per evolvere! Tieni duro”.

Matteo – scrive Avvenire - non parla, non cammina, non fa nulla da solo a causa di un'asfissia alla nascita. Ma pensa, e questo gli basta per andare avanti con il suo progetto.

Giorni fa, tenendo il pennarello con la bocca, ha firmato il rogito della casa che ha acquistato con i soldi del risarcimento avuto dall'ospedale per quel parto sbagliato: sarà la sede della sua associazione "Per la cura di chi cura", nata per "cambiare lo sguardo verso noi disabili. Anche noi siamo perfetti, se ci lasciate liberi di essere come siamo, diversi, e di non dover diventare simili a voi".

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