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Cultura

"Mi sono visto dietro una scrivania per il resto della vita e ho scelto un'altra strada. Da ingegnere aerospaziale a cuoco"

Francesco Fricano
Francesco Fricano 

Appena superata la soglia dei trent'anni d'età, ha capito che la sua vita non sarebbe mai stata quella che aveva pensato e progettato per sé per quasi metà della sua giovane esistenza. Poco importa, ha pensato Francesco Fricano, se per quella vita, per il conseguimento di quel titolo di ingegnere aveva faticato tanto, studiando per giorni interi che erano diventati mesi e poi anni. Poco importa, ha detto a se stesso, se quella laurea magistrale in Ingegneria aerospaziale, che aveva riempito d'orgoglio la sua famiglia, resterà appesa a qualche muro, così come il master di secondo livello - sempre in ingegneria aerospaziale - conseguito dopo tanta fatica. Sì, perché Francesco Fricano – classe 1985, siciliano, cresciuto a Bagheria sullo sfondo del mare – ha deciso che la sua vita, così come l'aveva impostata e immaginata, gli andava troppo stretta, come un vestito che proprio non dona. A quel punto, fatti i conti con se stesso e con le proprie vocazioni, Francesco Fricano ha deciso di puntare tutto sulla sua grande passione: la cucina. Tornato in Sicilia, si è messo alla prova come cuoco e pochi mesi dopo è stato assunto come responsabile degli antipasti in un ristornate da una stella Michelin.

Francesco Fricano
Francesco Fricano 

Francesco Fricano, ripensando agli anni trascorsi all'università di Ingegneria aerospaziale di Palermo e poi al periodo trascorso a Roma per frequentare un master, non ha rimpianti né rimorsi. "Ho amato moltissimo – racconta - il mio percorso di studi; semplicemente, quando mi sono trovato a passare dal mondo universitario a quello professionale mi sono reso conto che il lavoro di ingegnere proprio non faceva per me". "Durante il master svolto a Roma, ho fatto uno stage in azienda - prosegue - che mi ha aperto gli occhi: l'idea di trascorrere tutta la vita dietro una scrivania a studiare sullo schermo di un computer numeri e dati mi terrorizzava; dopo un mese e mezzo di stage ero già consapevole che non ero affatto tagliato per la vita aziendale".

Francesco Fricano
Francesco Fricano 

Un periodo, quello trascorso a Roma, che lo aiuta a prendere consapevolezza di se stesso, dei propri limiti e delle proprie doti e vocazioni. "A Roma - racconta - condividevo l'appartamento con una signora che come me ha la passione per la cucina, fa il pane in casa e coltiva anche un piccolo orto". Sono quelle ore trascorse con la sua coinquilina a piantare pomodori e insalata, a sfornare il pane, a fare la spesa per creare ogni volta piatti nuovi e creativi a dare a Francesco Fricano la forza di portare a compimento il master. Quei momenti passati tra l'orto e la cucina di casa sono i più bei ricordi del suo soggiorno romano.

Concluso il master, Francesco Fricano torna nella sua Sicilia senza sapere quale nuova direzione dare alla propria esistenza. E così, disorientato e confuso, decide di tentare ancora la carriera di ingegnere e inizia a inviare curricula per tutta Italia. Nel frattempo, decide di mettersi alla prova in una vera cucina, accettando di preparare il pranzo per una piccola struttura ricettiva gestita da un amico. È un lavoro estivo di grande responsabilità perché, alla fine, si tratta di lavorare a tempo pieno come unico cuoco del ristorante, supportato soltanto da un cameriere. È in quella piccola cucina, in un'estate siciliana affacciata sul mare di Bagheria, che Francesco Fricano comprende che quella è la sua strada. La spesa ogni mattina al mercato, la scelta del pesco fresco, la preparazione dei piatti e il sorriso soddisfatto dei clienti: Francesco non desidera nient'altro. Almeno per quell'estate. E nemmeno una chiamata inaspettata, quanto un tempo desiderata, gli può più far cambiare idea. "Lavoravo già al ristorante, quando mi contatta la Ferrari, alla quale avevo inviato il mio curriculum appena rientrato in Sicilia, per propormi un colloquio", racconta. "Per un momento ho vacillato perché quando scelsi di iscrivermi a ingegneria il mio sogno era proprio quello di lavorare alla Ferrari, ma poi mi sono immaginato la mia vita da ingegnere e ho finalmente capito cosa volevo davvero".

Conclusa l'estate, Francesco Fricano si mette in cerca di un nuovo lavoro come cuoco, tra mille difficoltà. "Per la prima volta scrivo il mio curriculum vitae non in veste di 'giovane laureato in ingegneria', ma come cuoco con un'esperienza professionale davvero minima e senza alcuna certificazione che mi possa aiutare". Nonostante il curriculum sia quasi tutto ancora da riempire, Francesco Fricano non demorde e alla fine ottiene un colloquio di lavoro con lo chef Tony Lo Coco del ristorante I pupi di Bagheria, una stella Michelin. "Incontro direttamente lo chef che mi propone un periodo di prova di due settimane, convinto che non resista più di tre giorni – ricorda – e mi chiede se voglio iniziare domani o fra qualche tempo e io rispondo: 'domani mattina sono qui' e così ho iniziato". Dopo solo una settimana, lo chef – colpito dall'impegno e dalla passione di questo giovane apprendista – decide di aiutarlo, di insegnargli il mestiere e lo assume con un contratto a tempo determinato. "All'inizio facevo i lavori più semplici, come pelare le patate o tritare l'aglio, poi ho fatto un periodo di affiancamento in cui ho imparato tantissimo e alla fine sono diventato responsabile degli antipasti". Oggi Francesco Fricano non lavora più ai Pupi di Bagheria: "È stata un'esperienza bellissima e ringrazio lo chef per la fiducia e per tutto quello che mi ha insegnato, ma non voglio fermarmi: ho ancora tanto, tantissimo da imparare e voglio arricchirmi di nuove esperienze".

Francesco Fricano
Francesco Fricano 

La laurea in ingegneria è appesa a qualche muro, ma tutto quello che ha imparato in tanti anni di studio non è andato perduto: "Se oggi faccio ciò che amo e sono soddisfatto della mia vita è anche grazie alle mie scelte passate, a quello che sono stato e che ho fatto". E poi la cucina di Francesco Fricano è tutta chimica, rigore, dosaggi e leggi fisiche da rispettare. "Il mio spirito scientifico è presente in ogni piatto perché per me la cucina è, innanzitutto, chimica; sono sempre alla ricerca della replicabilità perfetta di ogni piatto, sto attento alle temperature, ai dosaggi e da buon ingegnere nella mia cucina regna l'ordine assoluto".

No, Francesco Fricano non ha rimorsi né rimpianti: "A Capodanno ho lavorato al ristorante e quando ho finito e sono tornato a casa da solo mi sono reso conto di quanto fossi soddisfatto della mia vita: nonostante tutta la stanchezza, i sacrifici e lo stress di questo lavoro, ero contento all'idea di aver passato tutta la sera a cucinare per qualcun altro".

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