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Fermata presunta foreign fighter italiana. Lara Bombonati, 26 anni, era diventata Khadija

Repubblica.it
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Una donna italiana, Lara Bombonati di 26 anni, è stata fermata nelle scorse ore a Tortona, nell'Alessandrino, ed è ora reclusa nel carcere di Torino con l'accusa di terrorismo internazionale in attesa che il Gip convalidi l'arresto. La notizia è riportata da alcuni quotidiani secondo i quali la donna, sposata con un foreign fighters italiano che sarebbe morto in battaglia, fu fermata a gennaio scorso in Turchia, vicino al confine con la Siria, e successivamente espulsa.

L'inchiesta è coordinata dal procuratore capo di Torino Armando Spataro e dal sostituto Antonio Rinaudo. Una volta rientrata in Italia, la donna è stata costantemente monitorata dagli uomini della Digos che stanno ricostruendo i contatti avuti con alcuni soggetti maghrebini. Il fermo sarebbe scattato in quanto Bombonati avrebbe manifestato l'intenzione di ripartire per la Siria. Secondo gli investigatori la giovane sarebbe inserita nel gruppo Hayat Tahrir al-Sham, 'Organizzazione per la liberazione del Levante'.

A far scattare le indagini nei suoi confronti sono state le preoccupazioni dei familiari, che ne avevano denunciato la scomparsa dando indicazione - secondo quanto si apprende da fonti investigative - della progressiva deriva radicale nella professione di fede islamica.

Lara comunicava solo attraverso chat sicure su Telegram, Whatsapp e Facebook. La donna era entrata in contatto con le sorelle musulmane via Skype, con utenza jalyk e aveva preso il nome islamico di Khadija.

Secondo gli investigatori, la giovane faceva da staffetta tra la Siria e la Turchia per conto delle milizie jihadiste. Dopo la conversione all'Islam, la donna si era trasferita col marito in Turchia e in Siria dove, dopo l'affiliazione al gruppo combattente Hàyat Tahrir Al-Sham, si occupava di dare assistenza logistica, sanitaria e psicologica ai combattenti. E spesso, appunto, faceva da staffetta verso la Turchia per consegnare o acquisire documenti. In occasione di uno di questi viaggi, la Bombonati era stata arrestata dalle autorità turche mentre cercava di rientrare in Siria utilizzando documenti contraffatti.

Il marito della donna, Francesco Cascio, voleva diventare martire ed era impegnato nella spasmodica ricerca della jihad. Cascio è morto lo scorso 26 dicembre durante una non meglio precisata "irruzione armata" in un campo di addestramento in Siria. Secondo quanto emerge dalle indagini, sembra che a spingere l'uomo ad imbracciare il fucile sia stata proprio la donna, che al rifiuto del marito di andare a sparare gli avrebbe intimato di "fare il proprio dovere".

"Prima di dare giudizi affrettati, aspettiamo gli sviluppi delle indagini, ma siamo molto dispiaciuti per la sua famiglia e, in particolare, per la mamma, una bravissima concittadina". Fabio Semino, sindaco di Garbagna, 700 abitanti sulle colline di Tortona, in provincia di Alessandria, commenta così l'arresto con l'accusa di terrorismo internazionale di Lara Bombonati.

Ancora residente nel paese, famoso per le ciliegie, la giovane non si vedeva ormai da anni ma la notizia del suo arresto ha destato molto scalpore. "La ricordo girare con il velo, una cosa che all'epoca destava molto scalpore - dice il primo cittadino - Siamo una piccola comunità e, anche se allora non c'erano le preoccupazioni di oggi, era strano vedere una nostra concittadina vestita come una musulmana". Il sindaco Semino si dice comunque "sorpreso dell'arresto di Lara Bombonati. "Quando certe cose ti capitano in casa - conclude - fa ancora più male".

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