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Esteri

Ft: londra offrirà 20 mld euro a saldo del conto della brexit

Peter Nicholls / Reuters
Peter Nicholls / Reuters 

Venti miliardi di euro: è la cifra che, secondo il Financial Times, la premier britannica Theresa May offrirà all'Ue a saldo delle pendenze per il divorzio da Bruxelles. Il consigliere di May per la Ue Olly Robbins ha informato le sue controparti nelle capitali europee dell'offerta, scrive il quotidiano finanziario citando fonti anonime informate del negoziato. L'annuncio formale è atteso durante il discorso che la premier pronuncerà venerdì a Firenze.

L'ufficio di May a Downing Street ha definito la notizia "pura speculazione", ma a questo punto è difficile negare che esista quanto meno una bozza di offerta. Si tratterebbe del primo tentativo di Londra di venire incontro alle richieste di Bruxelles sul buco di bilancio che si aprirà nell'Ue dopo la Brexit nel 2019, compresi tra i 60 ed i 100 miliardi di euro. La distanza tra l'eventuale offerta di Londra e la domanda di Bruxelles resta ampia – almeno 40 miliardi – ma l'annuncio segnerebbe comunque un punto di partenza per la trattativa.

Secondo il Ft, Robbins avrebbe già contattato le sue controparti in alcune capitali europee per anticipare il senso del discorso, che comprenderà l'offerta finanziaria grazie alla quale la May spera di superare lo stallo che dura ormai da tre mesi nei negoziati sulla Brexit. E di avviare la seconda fase delle trattative sull'accordo commerciale tra l'Ue e il Regno Unito.

Fonti britanniche hanno spiegato che così verrebbe assicurato che nessun Paese membro dovrebbe versare di più per il bilancio europeo o riceverebbe meno fondi fino al 2020, anno in cui scade l'attuale budget pluriennale. Il buco previsto di bilancio nei due anni dopo la Brexit sarebbe di almeno 20 miliardi, secondo i calcoli fatti a Londra, una cifra che consentirebbe di non riaprire prima le trattative sul budget e coprirebbe i progetti già finanziati.

Nel governo Tory, intanto, si fanno prove di tregua tra May e Boris Johnson, dopo le voci (smentite) di possibili dimissioni del ministro degli Esteri in caso di eccessivo ammorbidimento della linea negoziale con Bruxelles sul divorzio dall'Ue. Nel capoluogo toscano, venerdì, ci sarà anche lui: l'ex sindaco di Londra, un pro-Brexit della prima ora, ha incrociato la May a New York a margine dell'Assemblea generale dell'Onu e ha smentito le voci di possibili dimissioni. Secondo i media inglesi i due hanno suggellato un patto per tirare avanti (ma lo staff della May nega che siano state fatte concessioni per una 'hard Brexit') e lo stesso Johnson si è detto "stupito" che si sia scritto di un suo passo indietro.

Resta da vedere se il discorso della May e l'eventuale offerta all'Ue basteranno per mettere in discesa i negoziati con l'Ue che ripartiranno la prossima settimana, senza creare strappi con Johnson e l'ala più euroscettica dei Tory. Per il premier, Paolo Gentiloni, "sarebbe un passo avanti" se la Gran Bretagna riconoscesse che c'è un conto da pagare all'Ue per la Brexit, "anche se certamente molto dipende dalla misura".

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