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Cultura

Con le sue "teste" Arcimboldo armonizzava il gusto della caricatura con la passione per l'osservazione della natura

Bayerische Staatsgemäldesammlungen
Bayerische Staatsgemäldesammlungen 

Guardare le celebri teste dell'artista milanese Arcimboldo (1526-1593), è un'esperienza a sé, una di quelle che può racchiudere a sua volta molteplici punti di vista. Siano esse di profilo o di fronte, fanno sempre cogliere la loro forma complessiva che all'inizio può apparire mostruosa, ma poi – a mano a mano che ci si avvicina alle stesse – quell'immagine si fa sempre più morbida, evidenziando così tutti i singoli oggetti che la compongono, dai fiori ai frutti, dagli animali ai fogli, dai cannoni ai pesci e molti altri ancora.

Bayerische Staatsgemäldesammlungen
Bayerische Staatsgemäldesammlungen 

Ognuno di quegli oggetti venne da lui accuratamente scelto e perfettamente amalgamato tra loro tenendo ben presente quella "moda" propria del Cinquecento di sostituire i tratti dei volti con gli oggetti, ma l'artista fu capace di creare un unicum nel suo genere, apprezzato quanto criticato nel corso dei secoli.

Bayerische Staatsgemäldesammlungen
Bayerische Staatsgemäldesammlungen 

"I dadaisti e i surrealisti lo riscoprirono e lo considerarono un antesignano della loro arte e il celebre pittore espressionista Oskar Kokoschka arrivò a definire l'artista cinquecentesco il patriarca del surrealismo perché i suoi ritratti sono composti da un'accozzaglia di cose riunite per una coincidenza priva di senso", ha spiegato Sylvia Ferino-Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo e già Direttore della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum di Vienna. È lei la curatrice della mostra "Arcimboldo", organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica e da Mondo Mostre Skira al Palazzo Barberini di Roma, visitabile da oggi fino all'11 febbraio del 2018.

Bayerische Staatsgemäldesammlungen
Bayerische Staatsgemäldesammlungen 

Un'occasione unica per poter ammirare da vicino le opere di questo artista che uno come Roland Barthes definì "retorico e magico", una vera e propria rarità in Italia, la prima romana a lui mai dedicata, un percorso speciale che attraverso dipinti, disegni, libri, medaglie ed oggetti di ogni tipo permetterà al visitatore di partire dalla Milano cinquecentesca e di arrivare alle corti dell'Europa centrale della seconda metà del XVI secolo, immergendosi in una cultura che poneva al centro la curiosità e quel mix particolare tra l'osservazione minuziosa con il gioco, la meraviglia con l'ironia. Le sue tele finiscono dunque con l'essere dei giochi piacevoli, una sequenza di indovinelli visivi e mentali che hanno rivoluzionato il nostro modo di guardare le opere d'arte.

Un'esposizione che permetterà al pubblico "di guardare diversamente e di scoprire l'arte del passato con gli occhi di oggi", ha spiegato Flaminia Gennari Santori, Direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma/Palazzo Barberini. "I suoi – ha aggiunto – furono degli studi della natura condotti in modo del tutto oggettivo, nel contesto della nuova disciplina delle scienze naturali".

Vienna, KunsthistorischesMuseum, Gemäldegalerie
Vienna, KunsthistorischesMuseum, Gemäldegalerie 

A Roma troverete circa cento opere, dalle Stagioni agli Elementi, dal Giurista a Priapo (Ortolano) al Cuoco, ma anche i ritratti, l'arazzo di Como e le vetrate del Duomo di Milano, i suoi disegni acquerellati per le feste di corte, oltre a una serie di oggetti delle Wunderkammern imperiali fino ai disegni di erbari, frutta e animali, di cui all'epoca si faceva gran studio, presentati nelle sei sezioni di questa mostra, corredata da un catalogo ragionato pubblicato da Skira. Si inizia con "L'ambiente milanese" - con il suo Autoritratto cartaceo, oltre a una serie di opere religiose di artisti, piú o meno suoi contemporanei – e si continua con la sezione "A corte tra Vienna e Praga", periodo in cui l'artista divenne il ritrattista della corte asburgica – con il ritratto dell'Arciduchessa Anna, figlia dell'imperatore Massimiliano II, ma anche Primavera, Estate, Autunno, Inverno in dialogo con gli Elementi: Acqua, Aria, Fuoco, Terra, opera, quest'ultima, mai esposta negli ultimi venti anni. In quella dedicata agl "Studi naturalistici e Wunderkammer", non potete non restare colpiti dalla bellezza fuori dal tempo del Ritratto di Antonietta Gonzalez di Lavinia Fontana e vi perderete tra le "Teste reversibili", immagini di nature morte, di raffinata ambiguità visiva, che, ruotate di 180 gradi, fino ad assumere una conformazione del tutto diversa. "Il bel composto" analizza invece il metodo del composito in vari contesti culturali - dei busti che a un primo sguardo appaiono del tutto naturali, ma che in realtà sono costruiti attraverso il sapiente incastro logico di forme diverse, naturali o artificiali – e il percorso si conclude con un tocco di ironia: le "Pitture ridicole" di Arcimboldo come Il Giurista e Il Bibliotecario, due "chicche" da non perdere, come l'intera mostra.

ARCIMBOLDO

Fino all'11 febbraio 2018 Roma, Palazzo Barberini – info: www.arcimboldoroma.itwww.barberinicorsini.org

Orari: martedì/domenica 9.00-19.00

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