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Politica

Pisapia vede Fassino e chiede un segnale forte già dalla legge di stabilità

ANSA
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Un primo passo ma "positivo". Tuttavia, ne serviranno altri per arrivare alla fine del "percorso". E, infatti, giovedì dovrebbe tenersi un altro bilaterale a Roma. Pisapia incontra a Milano l'inviato di Matteo Renzi, Piero Fassino, presenti anche il vice segretario dem, Maurizio Martina, e poi Bruno Tabacci e Luigi Manconi.

Un colloquio anticipato, però, da una telefonata di Romano Prodi all'ex sindaco. E' lo stesso leader di Campo progressista a svelarlo."Stamattina – dice - mi ha chiamato il professor Prodi per dirmi di andare avanti nel tentativo di unire il centrosinistra. Lo dico perché mi ha autorizzato a farlo". Un "retroscena" che diventa "scena" e che racconta con quanta sollecitudine il fondatore dell'Ulivo stia seguendo questa partita. Un attivismo, dopo l'incontro con Fassino, che somiglia tanto a una "benedizione", anche se chi lo conosce bene invita a maggiore prudenza. Professore che poi in serata ha avuto un colloquio con Renzi prima di partire per gli Usa.

La sensazione intanto è quella di essere molto vicini a tenere Pisapia dentro il "campo largo" della coalizione. Dalle parti dell'ex sindaco, pur riconoscendo i progressi, frenano: d'altra parte anche lì ci sono diverse sensibilità, Bruno Tabacci spinge per l'intesa, altri come Marco Furfaro guardano più verso sinistra. "E' stato il primo passo – spiega ad Huffington Luigi Manconi - di un percorso il cui esito non è affatto scontato. E' stato un buon inizio ma saranno i prossimi incontri, quando si entrerà nel merito puntuale delle questione, a dire se si realizzerà una prospettiva comune".

Nel comunicato congiunto finale ci si impegna a proseguire il confronto "con approfondimenti rigorosi e costruttivi, già a partire dall'iter parlamentare della legge di bilancio". Perché è già da lì che Pisapia ha chiesto che vengano lanciati quei segnali che possano "agevolare" il riavvicinamento, il viatico a parlare del futuro. "Il nuovo centrosinistra e la possibilità di cambiare il Paese – spiega il leader di Campo progressista dopo aver partecipato al lancio della candidatura di Giorgio Gori a presidente della Lombardia - parte già dalla legge finanziaria, già lì bisogna dare un segnale forte di un cambio di rotta".

In particolare, ci sarebbe stata la disponibilità del Pd a intervenire sui superticket ma anche a mettere nero su bianco un impegno politico-programmatico sul tema del lavoro. "Con Giuliano Pisapia – assicura Fassino - abbiamo discusso dei problemi che il Paese ha davanti e di come affrontarli" e "pensiamo che sia importante" cominciare a farlo "a partire dalla legge di bilancio". Sul banco della discussione c'è poi ovviamente la questione dei diritti, ius soli e bio testamento in testa. A dare rassicurazioni è Martina che sottolinea come "l'impegno" su questi temi "ci vede sostanzialmente fianco a fianco da sempre".

Campo progressista ha anche esplicitato la richiesta di un garante della coalizione. "E' chiaro che se si dovesse raggiungere l'obiettivo – spiega una fonte ben informata – il nome giusto per quel ruolo non potrebbe essere che quello di Romano Prodi". Ma resta il grande ostacolo di Mdp che può anche incontrare Fassino ma in realtà si prepara a rompere definitivamente su due terreni: jobs act e pensioni. Pisapia si rivolge a loro: "Siamo – dice - in un momento difficile, siamo in un momento di divisioni. Voglio fare ancora un appello ad Articolo 1 e a tutte le forze di sinistra, moderate ma progressiste, che guardano avanti e vogliono innovazione e uguaglianza, di ritornare a essere e a stare insieme".

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