Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Native

10 cose che forse non sai sui polli italiani

Unaitalia
Unaitalia 

È la carne preferita dai bambini. E anche dalle donne. Negli ultimi dieci anni il consumo di pollo è aumentato del 38 per cento, tanto che se ne consumano più di 15 chili all'anno a testa. C'è chi lo mangia anche due o tre volte a settimana. Eppure sul pollo esistono ancora tanti pregiudizi e miti da sfatare. Dal fatto che contenga meno ferro rispetto alla carne rossa, al fatto che non tutti i polli siano allevati a terra, tanto da doverlo specificare in etichetta. Proviamo a fare un po' di ordine e a capire come stanno le cose. 1. I polli che mangiamo sono tutti italiani Tutto il pollo che consumiamo in Italia è made in Italy, la filiera avicola italiana è infatti completamente autosufficiente (produciamo il 105,5 per cento delle carni di pollo). Tutte le informazioni sulla provenienza della carne sono in etichetta, ma, ancora oggi solo 3 italiani su 10 lo sanno (Indagine Marilena Colussi /Doxa Advice)

Unaitalia
Unaitalia 

2. L'Europa è all'avanguardia nella tutela del benessere animale

L'unione Europea è all'avanguardia nella tutela del benessere animale, di cui ha iniziato ad occuparsi a metà degli anni '70. Gli interventi normativi attualmente in vigore sono volti a garantire condizioni di vita rispettose delle esigenze etologiche degli animali attraverso la definizione di adeguati standard che permettano l'espletamento di comportamenti naturali in allevamento (spazi adeguati, disponibilità di luce, acqua, cibo, corretta ventilazione, lettiera, ecc.) e durante il loro trasporto (spazio disponibile nei contenitori per il trasporto, tempo massimo di percorrenza in assenza di alimentazione, ecc.). Inoltre sono presenti rigorose norme per evitare le sofferenze in fase di macellazione ed è prevista la presenza in tutti gli stabilimenti, oltre che del veterinario ufficiale dell'asl, di un responsabile del benessere animale.

3. I polli sono allevati tutti a terra

Anche il pollo "in batteria" è un falso mito: tutti i polli, da oltre 50 anni, vengono allevati esclusivamente a terra, ma l'83% degli italiani non lo sa (ricerca Doxa/Unaitalia). In Italia, polli e tacchini non sono mai tenuti in gabbia, ma vengono allevati a terra, di prassi, all'interno di capannoni, nel rispetto delle norme europee e italiane, che stabiliscono parametri microclimatici e di illuminazione. All'interno dei capannoni i polli hanno la possibilità di ruspare su strati di paglia o trucioli di legno assorbenti e igienici. Nel caso dei polli biologici o allevati all'aperto, sono previsti anche parchetti esterni recintati

unaitalia
unaitalia 

4. La carne di pollo contiene ferro

Per 7 Italiani su 10 (Doxa/Unaitalia) la carne bianca contiene poco ferro: in realtà sono vittime del luogo comune secondo cui è il colore della carne a determinare la quantità di ferro, che quindi sarebbe presente in abbondanza nelle carni rosse. La carne di pollo ha invece più o meno lo stesso contenuto di ferro di delle carni "rosse". È la mioglobina che fa la differenza, ma da un punto di vista "cromatico" e non nutrizionale. Un esempio: 100 grammi di coscia di pollo (cotto senza pelle) contengono 1,4 mg di ferro, quantità assolutamente comparabili con quella delle più diffuse carni rosse, come la costata di bovino adulto (1,3 mg), la lombata di bovino adulto (1,4 mg - Fonte: INRAN 2000).

5. La carne di pollo non può contenere ormoni

L'87% degli Italiani pensa (a torto) che gli ormoni vengano utilizzati per la crescita dei polli, mentre il loro uso è illegale, severamente proibito da leggi italiane e europee, e non trova alcun riscontro nelle migliaia di controlli a campione che vengono effettuati ogni anno. In più, il ciclo di vita dei polli in allevamento è breve, per cui l'utilizzo di queste sostanze non avrebbe alcun effetto sula crescita.

6. L'utilizzo degli antibiotici è stato dimezzato

Italiani "bocciati" anche sugli antibiotici: il 74% pensa che gli antibiotici siano utilizzati negli allevamenti per favorire la crescita, mentre è una pratica vietata in Europa dal 2006. Nel pollo che portiamo a tavola non ci sono mai residui di antibiotici, perché negli allevamenti italiani, è sempre rispettato il cosiddetto "periodo di sospensione", cioè il tempo necessario affinché il farmaco sia smaltito prima che il pollo venga avviato al consumo. Negli ultimi 5 anni inoltre l'uso del farmaco in avicoltura si è dimezzato (-49 per cento).

Come vengono allevati i polli in Italia? Guarda il video

7. Il modello di filiera italiana è studiato in tutta Europa

L'Italia è riuscita ad affrontare con efficacia la gestione delle emergenze sanitarie, isolando con rapidità i focolai di infezione. Un esempio è fornito dai tempi di gestione dei casi di influenza aviaria del nostro paese in confronto con quelli registrati negli altri paesi dell'Unione Europea. Nel periodo 2010-2015 i 2 casi italiani sono stati risolti con tempi medi di 35 giorni, contro la media comunitaria di 83 giorni. Tutti gli altri Paesi ad eccezione della Svezia hanno impiegato, infatti, molto più tempo ad eliminare le infezioni del virus. È per questo motivo che il concetto di biosicurezza, normato in Italia fin dal 2005, è riconosciuto come un plus dalla Commissione europea e da tutti gli Stati membri gli altri Paesi europei

8. Il pollo contiene proteine nobili

La scienza conferma l'opinione degli Italiani ed il parere di nutrizionisti, pediatri e medici dello sport è concorde. Grazie all'apporto di proteine "nobili" di elevato valore biologico, specifiche vitamine tra cui quelle del gruppo B, minerali tra cui il ferro, alla ridotta quantità di grassi totali con prevalenza di mono e polinsaturi, le carni avicole sono un perfetto alleato per la salute e il benessere fisico ad ogni età.

9. Il pollo non va lavato

Lavare la carne di pollo non solo serve a nulla, ma da un punto di vista igienico è sconsigliato. Il lavaggio non elimina eventuali microrganismi che possono essere presenti sul pollo, come su tutti gli altri alimenti crudi, ma aumenta il rischio di contaminazione. 10. Come scegliere il pollo Gli esperti consigliano di prestare attenzione alla pelle e alla morbidezza della carne. La pelle, il cui colore può variare in base alla razza e al tipo di alimentazione del pollo, non deve mai apparire asciutta o ispessita, mentre la carne deve essere morbida, rosata, lucida e umida. Annusandola, poi, deve avere un odore molto leggero, senza sentori rancidi o comunque sgradevoli.

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione