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Le nostre proposte per la nuova Anm

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La repubblica sta attraversando tempi incerti, che richiedono grandi responsabilità ma anche chiarezza di contenuti. Il Paese non può permettersi altri momenti di confusione e instabilità.

Per questo, Magistratura Indipendente ha scelto di confermare la giunta unitaria dell'Anm in ragione della tutela dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura che, in questo delicato momento storico, richiede il massimo della coesione tra le varie componenti associative.

Abbiamo scelto di riaffermare il ruolo del magistrato come interprete qualificato del dettato normativo, senza perseguire finalità politiche estranee alla funzione giurisdizionale. Magistrato, dunque, servitore dello Stato e per questo meritevole di una valorizzazione della natura intellettuale e professionale della sua attività, di cui vanno garantite le facoltà di auto-organizzazione nella gestione del ruolo e la sua autonomia interna.

Puntiamo sull'affermazione della centralità della formazione permanente del magistrato, quanto più possibile plurale, interdisciplinare e aperta al contesto sovranazionale, ai fini della sua autonomia e indipendenza.

Sosteniamo la promozione di un modello di dirigenza aperta al dialogo, alla partecipazione e alla valorizzazione dell'apporto dei singoli magistrati con l'auspicio che il Csm approvi in tempi brevi la circolare sulle procure che, nel rispetto della normativa vigente, assicuri l'autonomia e l'indipendenza dei sostituti e disciplini meglio, anche a tal fine, il ruolo dei procuratori aggiunti, così come ci auguriamo - a proposito dell'efficienza del sistema - la promozione delle delibere sugli standard di rendimento e sui carichi esigibili.

In merito alle riforme dei processi, esprimiamo perplessità e siamo contrari ad alcune modifiche sul processo penale, ora all'esame del Parlamento, perché temiamo ricadute negative sull'efficacia e sull'efficienza del sistema. Diversamente, spingiamo per l'approvazione in tempi brevi della riforma del processo civile che consenta di recuperare una piena efficienza della giustizia civile.

Siamo in disaccordo, inoltre, sui progetti di modifica che vorrebbero attribuire agli avvocati le competenze in materia di valutazioni di professionalità dei magistrati - pur riconoscendo l'apporto di tutti gli attori della giurisdizione al buon funzionamento del servizio giustizia - e anche sulla proposta di abrogazione del Tribunale dei minorenni che deve mantenere una sua specificità. E poi sentiamo forti le esigenze dei giovani magistrati.

Di questi argomenti abbiamo discusso nell'assemblea nazionale di Mi che si è svolta a Roma sabato 25 e domenica 26. Speriamo che gli spunti lanciati da Magistratura Indipendente siano raccolti dalla nuova Anm guidata da Eugenio Albamonte.

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