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Foto: L'Arena  

Pullman contro un pilone su A4, poi il rogo: morti 16 studenti ungheresi a Verona

Il mezzo proveniva dalla Francia e transitava in Italia per tornare in Ungheria. I passeggeri per la maggior parte erano liceali fra i 14 e i 18 anni. Errore umano, colpo di sonno dell'autista o un guasto del mezzo: ancora da chiarire le cause. La procura di Verona indaga per omicidio colposo plurimo a carico di ignoti e lavora con le autorità ungheresi. Il gesto del prof eroico, il cordoglio del presidente Mattarella

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Tragedia nella notte sull'autostrada A4, nel Comune di San Martino Buon Albergo, in prossimità dell'uscita di Verona Est. Un pullman ungherese si è schiantato contro un pilone e ha preso fuoco. Un impatto violentissimo seguito da un incendio. Un inferno. Alla fine il bilancio è di 16 vittime, per la maggior parte ragazzi fra i 14 e i 18 anni, studenti accompagnati dai professori sulla via del ritorno verso Budapest dopo un soggiorno in Francia. Un incidente spaventoso, con i giovani che cercavano di uscire dal bus che andava a fuoco e i superstiti che cercavano di salvare i ragazzi feriti imprigionati nel mezzo.
 

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Un primo resoconto ufficiale dell'incidente viene tracciato nel pomeriggio dal ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto in una conferenza stampa convocata a Budapest. Oltre alle 16 vittime, c'è un ferito in rianimazione, altri 12 sono gravi, per 13 solo escoriazioni e 12 persone sono rimaste illese. "Siamo in contatto permanente con le autorità italiane", ha precisato il ministro. Anche il premier Orban segue da vicino la vicenda.

Le persone coinvolte sono in gran parte studenti e docenti del liceo classico 'Szinnyei', di ritorno da una vacanza sulle nevi a Saint Vincent, in Francia. L'impatto li ha colti nel sonno. Con loro anche alcuni genitori, professori e i due autisti. Erano i direzione Venezia per poi avvicinarsi al confine. Dopo il violento urto contro il pilone, parte degli occupanti è stata sbalzata all'esterno mentre altri sono rimasti bloccati all'interno. I corpi delle vittime sono in gran parte carbonizzati e questo rende particolarmente difficile l'identificazione delle vittime. Alcuni familiari sono in viaggio verso l'Italia.
 

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I feriti più gravi sono stati ricoverati negli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma, quelli meno gravi accompagnati nel nosocomio San Bonifacio. Al momento sulla tragedia restano aperte tutte le ipotesi, quelle legate a un cedimento del mezzo o a un colpo di sonno o a un malore del conducente.

"Le persone che erano sedute nella parte posteriore del pullman si sono salvate rompendo i vetri e uscendo tra le urla e il panico. Un professore di educazione fisica ha salvato molti di quelli che erano a bordo rientrando nel mezzo e portando fuori i ragazzi ad uno ad uno. E' stato un eroe. E' ricoverato con ustioni profonde sulla schiena ma non è in pericolo di vita" racconta il console generale d'Ungheria, Judit Timaffy, giunta a Verona poche ore dopo la tragedia. Ha parlato a lungo con i feriti. Quel maledetto mezzo, ha detto il console, "si è trasformato in una trappola di fuoco".
 

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Lo studente col martelletto A differenza del suo professore, non si è salvato il giovane che è stato trovato dai soccorritori riverso all'interno del pullman con il martelletto per sfondare i vetri ancora in mano e il finestrino vicino rotto. "Possiamo presumere - rileva il dirigente della polizia stradale di Verona, Girolamo Lacquaniti - che prima di morire abbia spaccato i vetri per tentare di uscire: di certo grazie al suo gesto ha salvato altre persone che sono riuscite a uscire dal mezzo".

Inchiesta per omicidio colposo plurimo - Omicidio colposo plurimo stradale: è il titolo di reato del fascicolo contro ignoti aperto dalla procura di Verona sull'incidente. "La situazione - ha detto il procuratore aggiunto reggente Angela Barbaglio, sentita dall'Ansa - è molto complessa sia dal punto di vista della causa del tragico evento sia per le difficoltà legate allo stato dei corpi delle vittime per l'identificazione". Tra gli interrogativi anche il perchè il pullman, che andava a gasolio, abbia preso fuoco subito dopo l'impatto. La polizia stradale dovrà ricostruire anche nel dettaglio il viaggio dalla Francia del veicolo partito ieri mattina presto e analizzare anche i turni alla guida dei due autisti che risultavano presenti nel pullman. "Sono tutti accertamenti in corso" dice il magistrato che, assieme al collega Nicola Scalabrini, pm di turno, si occupa del caso.
 
La polizia stradale di Verona, assieme alla scientifica di Padova e Verona, ha raccolto tutti gli elementi che possano essere utili per ricostruire la dinamica. Presto però per avanzre ipotesi, fanno sapere anche dalla polizia. Sull'asfalto non ci sarebbero tracce di frenata, quindi non si esclude anche un colpo di sonno dell'autista. Secondo il racconto di alcuni ragazzi sopravvissuti, i due autisti si sarebbero avvicendati alla guida poco tempo prima, in un'area di servizio nei pressi di Milano.
Tra il materiale che dovranno prendere in considerazione i periti tecnici e giudiziari anche la testimonianza di un autista slovacco. "Ho visto il pullman sputare fuoco nero dal motore. Fumo e scintille. Eravamo all'altezza di Desenzano ho provato a segnalare il problema con il clacson e i fari ma non ho ottenuto risposta" ha detto alla Polstrada dove si è presentato spontaneamente. "Ho fatto di tutto ma il bus si è allontanato a 110 all'ora. L'ho ritrovato più tardi in fiamme" ha concluso sconcertato. Altri automobilisti in transito sulla autostrada che avrebbe visto il pullman con un problema alla ruota, a una trentina di chilometri prima dello schianto. La visione dei video della rete autostradale potrebbe aiutare le indagini.
 
Il cordoglio Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha portato il cordoglio degli italiani in una lettera al presidente della Repubblica di Ungheria Janos Ader.  Messaggio al quale si è unito quello del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che nel corso di un colloquio telefonico con il primo ministro ungherese Viktor Orban ha espresso le condoglianze e la vicinanza ai familiari delle vittime dell'incendio e del ministro degli Esteri Alfano.