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I soccorritori all'opera all'hotel Rigopiano (ansa)

Hotel Rigopiano, si scava in condizioni estreme. Le vittime salgono a 5, i dispersi 23. Recuperate nove persone vive

La tragedia dell'albergo travolto da una valanga, il dolore dei familiari senza notizie. Si cercano tracce dei cellulari delle persone che mancano ancora all'appello. Uno dei salvati: "Stringevo la mano a mia moglie e le parlavo per tenerla sveglia poi ho capito che mi stava lasciando"
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RIGOPIANO (PESCARA) - Si scava e si cerca senza sosta tra le macerie miste a neve e rocce dell'Hotel Rigopiano, ma da oltre 24 ore non si hanno tracce di altri sopravvissuti. È il giorno dopo la grande speranza, con il salvataggio di 9 persone, tra cui 4 bambini. Alcuni dei sopravvissuti sono stati estratti la notte scorsa, insieme a tre corpi senza vita. 
 
Il bilancio - l'ultimo aggiornato - parla di nove persone tirate fuori vive dalle macerie, cinque vittime accertate e 23 dispersi. Aumenta il bilancio dei salvati ma anche quello delle vittime. Si sentono rumori ma non voci, dice la Protezione civile: forse è la struttura dell'albergo che cede. Si scava in condizioni estreme e con cautela, per non mettere a rischio la vita dei soccorritori.
 

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Al centro coordinamento soccorsi di Penne, a 10 chilometri dall'hotel, la nebbia è fitta e bassa e la pioggia alterna momenti di diversa intensità. Questo rende più difficili le operazioni, che tuttavia non si fermano. Gli elicotteri non si levano più in volo, probabilmente proprio per le condizioni avverse del meteo. La situazione è questa a tre giorni dalla valanga che ha travolto l'albergo. 

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Nella corsa contro il tempo, cerca di dare una mano la tecnologia. Polizia e Finanza usano strumentazioni elettroniche per la geolocalizzazione dei cellulari. Hanno fornito informazioni fondamentali per salvare la vita ad alcuni dei superstiti. 

I SOPRAVVISSUTI 
I soccorritori hanno estratto due donne e due uomini feriti ma vivi, che si aggiungono ai quattro bambini e alla donna recuperati venerdì mattina. Si tratta di Gianfilippo e Ludovica Parete, i due figli dello chef pescarese ospite dell'hotel, Giampiero Parete, il 38enne che si è salvato subito dalla slavina con il manutentore Fabio Salzetta, ed è riuscito a dare l'allarme. Anche la moglie Adriana Vercerao è stata estratta viva dalle macerie. A questi vanno aggiunti altri due bambini: Samuel Di Michelangelo (per ora nessuna notizia dei suoi genitori Domenico Di Michelangelo e Marina Serraiocco, dati per vivi dal sindaco di Osimo, che poi si è scusato) e Edoardo Di Carlo.

Poi c'è un gruppo di quattro persone individuate nella tarda serata di venerdì e salvati nella notte. Si tratta di Vincenzo Forti con la fidanzata Giorgia Galassi, Francesca BronziGiampaolo Matrone. Quest'ultimo è stato sottoposto ad un intervento chirurgico ad un braccio. Il 34enne, residente in provincia di Roma è stato ora trasferito nell'Unità Operativa di Rianimazione del "Santo Spirito". Le sue condizioni, come hanno riferito i medici, sono discrete.

Matrone ha raccontato di essere stato mano nella mano con la moglie, Valentina Cicioni, fino a quando i vigili del fuoco lo hanno salvato. "Le stringevo la mano e le parlavo per tenerla sveglia perché volevo che rimanesse sempre vigile. La chiamavo, poi a un certo punto non l'ho sentita più e ho capito che mi stava lasciando". Vicino a lui, Matrone ha raccontato di un'altra donna che non dava segnali di vita. Nel gruppo delle cinque persone salvate c'era, secondo quanto riferito dai soccorritori, Stefano Feniello, fidanzato di Francesca Bronzi. Ma di lui non si sa ancora nulla di certo, mentre la ragazza è ricoverata insieme agli altri nell'ospedale di Pescara. 
 
Le condizioni dei superstiti sono definite "buone" dal direttore sanitario dell'ospedale di Pescara, Rossano Di Luzio. Solo uno è in sala operatoria per un intervento chirurgico al braccio destro. Anche i quattro bambini "stanno bene" e non starebbero soffrendo le conseguenze dell'ipotermia. Certo, precisa il sanitario, il loro è "lo stato d'animo di chi ha vissuto un dramma ed è stato in condizioni precarie per molte ore".

IL METEO 

Per quanto riguarda le vittime il bilancio ufficiale, come detto, è salito a cinque: tre uomini e due donne. Il cadavere di un uomo è stato recuperato dai soccorritori. Si tratta del terzo corpo senza vita estratto tra la notte e stamani. I cinque morti accertati sono Gabriele D'Angelo e Alessandro Giancaterino, entrambi camerieri dell'hotel, Barbara Nobilio, 51 anni, Nadia Acconciamessa, mamma del piccolo Edoardo Di Carlo, ricoverato in ospedale, e suo marito Sebastiano Di Carlo. La morte di Gabriele D'Angelo, volontario della locale Croce rossa, ha sconvolto diversi soccorritori presenti nel centro di coordinamento allestito al Palazzetto dello Sport di Penne. 

L'INCHIESTA
Il procuratore aggiunto di Pescara, Cerisina Tedeschini, e il sostituto Andrea Papalia hanno effettuato un sopralluogo presso l'hotel. I magistrati hanno aperto un'inchiesta, al momento senza indagati, per i reati di omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Ieri erano stati sequestrati alcuni documenti in Provincia e in Prefettura: tra questi il Piano neve dell'ente e i bollettini meteo degli ultimi giorni. Nella stessa giornata era emerso che una turbina della Provincia era fuori uso. Sempre ieri, i magistrati avevano ascoltato diverse persone in qualità di testimoni.

Il ristoratore Quintino Marcella che mercoledì pomeriggio, per primo, ha dato l'allarme per la slavina di Rigopiano, è stato sentito dagli agenti della Questura di Pescara. La deposizione è avvenuta ieri mattina ed è durata circa due ore. "Non ho fatto altro che raccontare quanto già noto. Hanno preso anche i dati identificativi del mio telefonino dai quali si potrà vedere a che ora e a chi ho fatto le telefonate per chiedere aiuto".

La testimonianza. "Ho cercato di chiamare qualcuno fino a quando ha fatto buio. Ma nessuno rispondeva. Poi ha continuato a nevicare, è venuto giù un altro mezzo metro di neve. Era troppo rischioso rimanere là". Fabio Salzetta, il manutentore dell'hotel Rigopiano, racconta per la prima volta i momenti della tragedia. "Erano tutti raggruppati nella speranza di andarsene ma non avevamo paura, nessuno immaginava che potesse succedere una cosa così". Ma cosa ricorda? "Neve, neve e basta".
 

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I ringraziamenti. "Grazie di cuore a tutti, un abbraccio". Così Giampiero Parete ha risposto su Fb alle centinaia di messaggi di conoscenti e amici ma anche di sconosciuti che continuano ad arrivare sul suo profilo Fb dopo che i soccorritori sono riusciti a salvare sua moglie e i due figli dalle macerie dell'hotel Rigopiano.
 

"Ciao zio". Sono le prime parole che Samuel Di Michelangelo, 7 anni, ha detto allo zio Alessandro, agente della Digos di Chieti, che ieri l'ha scortato con i soccorritori nell'ospedale di Pescara. "Gli ho chiesto 'vengono mamma e papà?' - racconta l'agente - e lui ha fatto sì con la testa. Ma gli psicologi mi hanno subito bloccato, e spiegato che i bambini sotto shock possono annullare uno spazio temporale nella loro memoria". "Samuel ha trascorso la notte nell'ospedale di Pescara accanto alla nonna materna, sedato, e sotto la stretta tutela degli psicologi - ha aggiunto lo zio del bimbo - I medici ci hanno spiegato come comportarci: non dobbiamo fare alcun riferimento specifico alla tragedia, ma lasciare che sia il bambino a raccontare i fatti". "Mio fratello e mia cognata non compaiono nella lista dei superstiti, ma so che i soccorritori continuano a scavare, e voglio continuare a sperare: Domenico e la moglie erano, sono, molto apprensivi con il figlio, 'non andare lì, stai attento, non ti muovere', spero che anche in quei momenti fossero vicini al bambino".

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