Cronaca

Eutanasia, dj Fabo arrivato in Svizzera. Gallo: "Potrebbe ancora cambiare idea"

In seguito a un incidente stradale Fabiano Antoniani, 39 anni, è cieco e tetraplegico. Dopo anni di terapie senza esito, chiede di porre fine a una quotidianità che non chiama più vita. Pochi giorni fa l'appello al presidente Mattarella. E ora il ricovero in una struttura Oltralpe

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ROMA - È arrivato in Svizzera dj Fabo, che ha chiesto di poter morire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Fabiano Antoniani, ha detto Filomena Gallo dell'Associazione 'Luca Coscioni', "si sta sottoponendo alle visite mediche previste dai protocolli. Tuttavia potrebbe ancora cambiare idea".

In una clinica Oltralpe, di cui l'Associazione non ha voluto dare il nome, Fabo ora sta incontrando i medici e gli psicologi che stanno valutando se la richiesta di eutanasia sia accettabile. "Ci vorranno alcuni giorni per capire cosa succederà" ha concluso Gallo.
 

L'appello a Mattarella dell'ex dj tetraplegico: ''Lasciatemi morire''


Con un post sul suo profilo Facebook, Marco Cappato, sempre dell'Associazione, ha raccontato di essere in Svizzera con lui. Appena due giorni fa, dopo il terzo rinvio dell'approdo del ddl sul Biotestamento in Aula alla Camera, Fabo ha lanciato un appello al Presidente Mattarella chiedendo il suo intervento per "sbloccare lo stato di impasse voluto dai parlamentari".
 

Fabo ha compiuto 40 anni il 9 febbraio scorso, è cieco e tetraplegico che desidera porre fine a una vita che non ha scelto, "immobilizzato in una lunga notte senza fine" in seguito a un grave incidente stradale. Dopo anni di terapie senza esito, ha chiesto che le Istituzioni intervengano per regolamentare l'eutanasia e permettere a ciascun individuo di essere libero di scegliere fino alla fine. Di qui il video-appello al Presidente della Repubblica, realizzato grazie all'aiuto della sua fidanzata e dell'Associazione.
 
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In poco meno di quattro ore in rete i commenti sono migliaia. L'hashtag #FaboLibero, accanto a #liberifinoallafine ed #eutanasialegale, rimbalzano ovunque, anche su Instagram. Messaggi di incoraggiamento che si aggiungono a commenti di saluto, affetto, commozione, tristezza e critiche allo "Stato sordo". C'è anche chi si rivolge direttamente a Cappato e all'Associazione Coscioni, a cui Dj Fabo ha chiesto aiuto: "Rischiare una condanna penale per un gesto d'amore, sono con voi". E chi chiede se in Svizzera "ti assistono anche se non sei un malato terminale".

"L'eutanasia è una questione che tutte le nazioni civili devono affrontare, con la quale prima o poi ogni paese deve fare i conti e anche il nostro Parlamento deve dare delle risposte", ha detto Beppino Englaro, dopo aver sottolineato che la battaglia portata avanti per la figlia Eluana non era stata per l'eutanasia, ma per il diritto all'autodeterminazione anche per chi non è più in grado di esprimere la sua volontà. Eluana rimase in stato vegetale per quasi 17 anni prima che i giudici riconoscessero che anche per lei esisteva il diritto di rifiutare le cure, di lasciarsi morire, considerando quella in cui si trovava una situazione di non vita.

"Conosco la storia del dj Fabo anche se non ho avuto modo di occuparmene direttamente - spiega Englaro -. So che ha espresso in modo chiaro ed evidente il suo desiderio di morire, ma in Italia, l'eutanasia è ancora un reato, non siamo ancora venuti a capo di tanti diritti fondamentali che riguardano la persona". Sua nel 1992, poco più che 21/enne, rimase gravemente ferita in un incidente stradale nel lecchese. Il suo quadro clinico fu subito chiarissimo: lesioni cerebrali irreversibili. "Quando cominciai la mia battaglia, 25 anni fa, c'era il deserto culturale su questo argomento, mi guardavano, ascoltavano come se fossi un pazzo - ricorda Englaro -. Ora la situazione è cambiata come dalla notte al giorno, la gente ha molta più sensibilità su temi come l'eutanasia, l'autodeterminazione, il testamento biologico, i cittadini sono avanti, ma sono le istituzioni, è la legge, che tardano a dare risposte e si arriva a decisioni come quella di dj Fabo".
 

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