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Caldo da bollino rosso in tutta la penisola: a Ferrara percepiti 49 gradi. Ma ora è allerta temporali al Nord

(lapresse)
Bollino rosso in 10 città con temperature tra i 35 e i 38 gradi. A Ferrara percepiti 49 gradi. Coldiretti: "La siccità ha colpito i due terzi del territorio italiano". Danni stimati oltre il miliardo di euro
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ROMA - Tempo impazzito in Italia. Come ampiamente annunciato, l'afa ha assediato la penisola. Ma ora, anche in conseguenza del grande caldo, in molte regioni marchiate con il bollino rosso è stata diramata l'allerta temporali per la tarda serata e la mattina di domani. Così l'Italia si dividererà esattamente a metà: con un Centro Nord in preda a rovesci temporaleschi e un Centro Sud ancora rovente.

Ieri il ministero della Salute aveva parlato dell'arrivo di un'ondata di calore su dieci città e così è accaduto: Bologna, Bolzano, Brescia, Perugia, Torino, Ancona, Campobasso, Firenze, Perugia e Pescara hanno registrato temperature sino a 38 gradi, con un caldo percepito anche superiore ai 40. A Ferrara, ad esempio, il termometro ha segnato 39 gradi, ma la temperatura percepita è stata di 49.

Valori simili erano previsti anche per domani. Almeno fino a quando la Protezione civile non ha diramato l'allerta meteo per Lombardia, Emilia Romagna, Valle D'Aosta, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia. E poi, domani mattina, anche su Toscana e Umbria. In tutti i casi i fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.

Crisi idrica. La crisi idrica tocca da vicino circa 16 milioni di persone residenti nelle regioni e nelle province più a rischio. Nei soli tre mesi primaverili sono mancati all'appello ben 20 miliardi di metri cubi d'acqua su tutto il territorio nazionale per questo molte regioni e comuni stanno dichiarando lo stato di emergenza.

Dopo Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, è stato il turno anche delle province di Parma e Piacenza. Anche nel Lazio mancano le risorse idriche e, per questo motivo è scattata l'allerta rossa con erogazione a singhiozzo in 72 città della provincia di Roma. L'attuale crisi idrica, secondo una stima di Coldiretti, ha provocato danni per quasi un miliardo di euro in agricoltura. La crisi idrica, iniziata nell'autunno del 2016, è stata aggravata dalle elevate temperature e dal gran numero di turisti che hanno determinato un considerevole aumento delle esigenze di acqua potabile.

Terre secche. Ormai, secondo la Coldiretti, i 2/3 della superficie agricola nazionale soffre per la siccità. La situazione peggiora di giorno in giorno e per la produzione potrebbero esserci perdite ben superiori al miliardo inizialmente stimato se, nell'arco delle prossime due settimane, non pioverà in modo costante e non violento. "Nel campi coltivati con il grande caldo e la crisi idrica per gli agricoltori - sottolinea Coldiretti - è sempre piu' difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro, ma anche i vigneti e gli uliveti ed il fieno per l'alimentazione degli animali per la produzione di latte per i grandi formaggi tipici dal grana padano al parmigiano reggiano fino alla mozzarella di bufala".
 

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In Sardegna l'assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40%. In Toscana la produzione di cereali e' crollata del 40%, con punte del 70% nel caso del mais e quelle di foraggi, ortaggi, pomodoro da industria e frutta sono diminuite fino al 50%. I girasoli e il granoturco stanno seccando in Umbria. Nelle Marche, comprese le aree terremotate, si registra una produzione di fieno insufficiente con pascoli e prati asciutti.