Cronaca

Maltempo, piove al Nord ma la siccità non passerà: Calabria chiede stato di emergenza

Temperature in calo con una perturbazione atlantica che porta piogge e temporali sulle regioni settentrionali. Coinvolto anche il Centro. Ma non cambieranno le cose sul fronte dell'aridità che rimane estremamente grave. Dalla fine del mese prenderà il via la quinta ondata di caldo dell'estate
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ROMA - La Calabria chiede stato di calamità per i danni dovuti alla siccità. La Regione Marche è pronta a dichiararlo. E Sicilia, Sardegna, Campania, Toscana, Emilia Romagna, forse la Puglia. L'Italia è secca e oltre 10 amministrazioni regionali hanno già avviato le verifiche e stanno per chiedere, dunque, lo stato di calamità naturale al ministero delle Politiche agricole per attivare il Fondo di solidarietà nazionale.

Tutti a naso insù ad aspettare la pioggia.
Un violento temporale con forte vento ha provocato cadute di rami e alberi nelle prime ore del mattino in provincia di Udine, in particolare in città dove i vigili del fuoco hanno effettuato una quindicina di interventi. Pioggia, vento e grandine hanno colpito all'alba la zona pedemontana del Vicentino, colpendo in particolare i comuni di Schio e Torrebelvicino, con lucernari rotti e garage allagati. Soccorsa una persona rimasta bloccata nel sottopasso della tangenziale a Schio. Nuvole e pioggia anche in Lombardia.

Entro domani le temperature calano da Nord a Sud e la perturbazione atlantica in transito sull'Europa centrale continua a portare piogge e temporali sulle regioni settentrionali, più diffusi al Nordest. Coinvolto, marginalmente, anche il Centro. Ma non cambieranno le cose sul fronte della siccità, che rimane estremamente grave. Durerà poco. Nel fine settimana, le temperature iniziano gradualmente ad aumentare ed è probabile che da lunedì 31 luglio prenderà il via la quinta ondata di caldo dell'estate.
 

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• PREVISIONI
Nuvole già oggi su Toscana, Umbria, Marche e nei settori interni di Lazio e Abruzzo. Temperature massime in deciso calo al Nord, in parte del Centro e in Sardegna. Ma il caldo è ancora intenso al Sud con locali punte di 40 gradi nelle zone interne di Puglia, Calabria e Sicilia. Valori in ulteriore aumento su Abruzzo e Molise. Previsti nel pomeriggio 27 gradi a Milano, Piacenza, e Trieste, 28 gradi a Verona e Perugia, 30 gradi a Bologna, Firenze, Campobasso e Napoli, 31 gradi a Roma, 36 gradi a Pescara, Crotone, Taranto, 37 a Catanzaro, 38 a Catania e Reggio Calabria, 39 a Bari.

Al Nord migliora già domani, e tornerà il sole un po' ovunque. In questo settore i venti di Foehn riporteranno le temperature massime intorno ai 30 gradi e renderanno il clima particolarmente secco. Nel Nordest nuvolosità irregolare con la possibilità di qualche temporale su Alpi e Veneto. Al Centrosud ulteriore e sensibile calo termico accentuato dai moderati o tesi venti di Maestrale che soffieranno intorno alle isole e sul Tirreno, con mari in generale mossi, fino a molto mossi o agitati quelli di Ponente. Da mercoledì dunque e per buona parte della settimana il caldo torna quasi dappertutto su valori normali per la stagione e senza il fastidio dell'afa.

• SUL FRONTE SICCITÀ NON CAMBIA NULLA
Le piogge non aiuteranno a risolvere il problema siccità che sta devastando le regioni italiane e mettendo in crisi anche l'approvvigionamento idrico di Roma. Per Giampiero Maracchi, professore emerito di Climatologia dell'Università di Firenze, "può anche venire giù il mondo, ma sul fronte siccità non cambierà niente". L'allarme "era largamente prevedibile e infatti l'avevamo previsto con largo anticipo, a cavallo tra l'autunno e l'inverno scorsi. Da oggi in avanti ormai non si può fare niente, nessuno ha la bacchetta magica. Al punto in cui siamo, la situazione è destinata a restare tale".

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"Nel clima mediterraneo - spiega infatti Maracchi - le risorse idriche sono garantite da falde e fiumi, che però si riforniscono con le piogge di autunno e inverno. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono noti: quest'anno è piovuto ancora meno, in alcune zone del 75% in meno, in media del 40, con precipitazioni anche molto consistenti ma concentrate in poche settimane".

In sostanza, "è inutile sperare in un'estate improvvisamente più bagnata: con il caldo, l'acqua caduta di fatto evapora. Ad agosto pioverà, in modo anche violento ma la siccità resterà grave". Anzi, le pioggie agostane, che rischiano di essere violente, rischiano di fare molti danni alle colture.

• NEI PROSSIMI GIORNI
Dunque, a inizio settimana l'alta pressione africana si ritirerà a ovest lasciando libero il passaggio alle fresche e umide correnti atlantiche che, accompagnate da temporali e da un rinforzo del vento di Maestrale, metteranno fine all'ondata di caldo intenso, con le temperature che al Sud e nelle Isole caleranno anche di 10 gradi. Da giovedì e per buona parte della settimana il caldo tornerà un po' dappertutto su valori normali per la stagione e senza il fastidio dell'afa. Nel fine settimana il caldo tenderà ad aumentare, mentre è probabile che da lunedì 31 luglio arriverà la quinta ondata di caldo dell'estate.

 

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CALABRIA IN FIAMME
Diversi roghi stanno divorando aree di macchia mediterranea. Durante la notte le fiamme hanno avvolto un'ampia zona nel territorio di Andali, nella Presila catanzarese. A Sant'Andrea dello Jonio, le fiamme hanno causato disagi alla circolazione stradale sulla statale 106. Ieri in tutta la regione erano stati registrati 128 incendi. Nella Regione i danni ammontano a 310 mln di euro, secondo le stime della Coldiretti. Il 30% delle colture risulta compromesso e con le riserve idriche ridotte al 30%. La situazione più critica è quella del Crotonese. Potrebbe risultare compromessa la produzione di finocchi, per la quale l'area è particolarmente vocata. Il problema deriva innanzitutto dalle scarse nevicate dello scorso inverno sugli altopiani, in particolare sul massiccio della Sila.

• DANNI IN TOSCANA
In Toscana è sempre più emergenza siccità. Colture senza acqua, pozzi a secco, dighe e invasi sotto il livello minimo accettabile, carenza di pioggia e temperature in aumento. Una situazione drammatica che ha portato nelle scorse settimane il presidente della Regione, Enrico Rossi a firmare la dichiarazione di stato d'emergenza regionale. A farne le spese, principalmente è l'agricoltura ma, sostengono gli esperti, gli effetti collaterali cominceremo a vederli solo a settempre con la vinificazione o primi bilanci per il settore dell'apicoltura. Nel frattempo, Coldiretti stima un danno di 50 milioni di euro solo per la perdita di prodotto per grano tenero e duro; altri 35 milioni sono i danni al mais, altre foraggere e girasole, mentre sono da quantificare gli effetti della siccità su vigneti e oliveti.