Cronaca

Mostro Circeo, riscontro sull'auto del sequestro di Rossella Corazzin: era una jeep

La 17enne fu rapita nel '75 e mai ritrovata. L'episodio precederebbe di un mese il massacro nella villetta della località balneare romana avvenuto tra il 29 e il 30 settembre dello stesso anno. Ma la procura di Perugia aveva archiviato l'inchiesta: "Dichiarazioni non credibili"

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C'è un riscontro che unisce la testimonianza di una donna, che vide Rossella Corazzin a bordo di una jeep il 21 agosto 1975, giorno della scomparsa, e le dichiarazioni fatte da Angelo Izzo in due occasioni all'ex procuratore di Belluno, Francesco Saverio Pavone: la ragazza fu rapita su una Land Rover. È questa - riferisce l'Ansa - una delle 'coincidenze' emerse dalle indagini sull'omicidio della 17enne che la procura di Belluno trasmise a Perugia e che poi furono archiviate circa due anni fa. Rossella Corazzin, la 17enne friulana la cui morte è stata attribuita da Angelo Izzo ('Mostro del Circeo') al suo gruppo di complici assassini, sarebbe stata tenuta prigioniera due-tre settimane nella villa sul Lago Trasimeno dove fu violentata e poi uccisa, dopo il sequestro avvenuto nel 1975 nei boschi del Cadore. Rossella Corazzin, sempre secondo le carte già trasmesse nel 2016 dalla procura di Belluno a quella di Perugia, e qui archiviate - sarebbe stata tenuta prigioniera due-tre settimane nella villa sul Lago Trasimeno dove fu violentata e poi uccisa.

Mostro Circeo, Iorio: "Izzo ha confessato l'omicidio di Rossella Corazzin"

Francesco Saverio Pavone interrogò Angelo Izzo, facendo portare l'ergastolano a Belluno, in due occasioni: nell'agosto 2016 e nel dicembre dello stesso anno. In mezzo, nell'autunno del 2016, Izzo fu ascoltato anche dai pm di Roma, Albamonte e Prestipino, raccontando tutta una serie di episodi di violenze a suo dire ascrivibili alla banda del Circeo. In un passaggio, breve, di quei verbali tornò a parlare anche della ragazza di 17 anni rapita nel '75 nei boschi del Cadore, e poi, disse, stuprata e uccisa da lui e dai suoi amici in una villa sul Lago Trasimeno. Alcuni elementi forniti da Izzo nei due interrogatori con Pavone, e successivamente in quello con i pm di Piazzale Clodio, avrebbero riscontri e 'coincidenze' con gli spunti investigativi allegati ai vecchi fascicoli sul caso Corazzin, aperti a Belluno (e archiviati) prima nel 1975 e poi nel 2003, dall'allora pm Raffaele Massaro.