Cultura

Rileggiamo De Mauro e Bauman

Zygmunt Bauman (reuters)
In edicola con "Repubblica" il libro scritto dal linguista assieme ad Andrea Camilleri. Da venerdì "Babel" firmato dal grande sociologo con Ezio Mauro
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IN EDICOLA CON "REPUBBLICA"
In vendita con il quotidiano il libro di Tullio De Mauro e Andrea Camilleri, La lingua batte dove il dente duole, in cui il padre di Montalbano e il grande linguista raccontano la lingua italiana, attraverso riflessioni e memorie personali. E dopodomani sarà in edicola Babel, il saggio- dialogo tra Zygmunt Bauman e Ezio Mauro, un'analisi a tutto campo su mutamenti e prospettive del mondo globale. Ogni libro in edicola a 7,90 euro più il prezzo del giornale

Zygmunt Bauman e Tullio De Mauro un po' si somigliavano: da una parte un sociologo grande inventore di metafore, a cominciare da quella della modernità liquida, dall'altra un linguista che non si accontentava di trattare il linguaggio come un guscio vuoto, ma voleva vedere oltre, indagarne le radici sociali.

A pochi giorni dalla scomparsa, Repubblica esce in edicola con due libri, ciascuno acquistabile a 7,90 euro oltre il costo del giornale. Il primo esce domani ed è il saggio La lingua batte dove il dente duole (Laterza) in cui De Mauro discute con Andrea Camilleri di parole vecchie e nuove, dialetti, gerghi attuali. Il secondo, che sarà in vendita a partire da dopodomani, è Babel (Laterza), il libro-dialogo tra Bauman e Ezio Mauro, in cui si affrontano le grandi questioni sollevate dalla globalizzazione e dal mondo privo di gerarchie della Rete.

Due libri che dimostrano che il sapere non è mai statico, mai semplice erudizione, ma cultura che aiuta a capire meglio il mondo e a farsi capire. C'è un modo per uscire dalla confusione di Babele? Come vivere in un mondo in cui le lingue si inseguono e si sovrappongono? Bauman e De Mauro leggono il presente, sollevano domande e cercano di individuare possibili risposte, non chiudendo le porte al futuro. Lo fa De Mauro, insieme a un interlocutore come Camilleri che ha saputo mescolare nei suoi romanzi italiano e siciliano creando un argine letterario alla spersonalizzazione della lingua della tecnica. E lo fa Bauman, quando alla fine dice che bisogna avere il coraggio di trasformare "le parole in programmi, i programmi in azioni e le azioni in realtà". A questo proposito cita un detto antico: "Il frutto che avrai sarà pari al lavoro che ci avrai messo". Le ultime parole di Babel sono di speranza: "L'orizzonte è aperto".

Entrambi hanno dimostrato che il sapere non è mai statico, ma una chiave per capire il mondo.