Cultura

"C'è un simbolo della vita nascosto sotto il mantello della Venere di Botticelli"

L'ipotesi di Davide Lazzeri, noto studioso della medicina nell'arte. "C'è un polmone segreto, che nella filosofia neoplatonica in voga alla corte dei Medici simboleggiava il soffio della vita"
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C'è un altro primo e divino respiro celato in un'opera di Botticelli. Nella sua celebre Venere un polmone segreto è  nascosto dietro al mantello che sorregge la dea della primavera, Flora. Ne è convinto il chirurgo plastico Davide Lazzeri, studioso della medicina nell'arte, lo stesso medico che nel 2016 ipotizzò l'artrosi di Michelangelo da alcuni importanti dettagli. 
 
Lazzeri, racconta a Repubblica, per la sua "interpretazione personale e speculativa", pubblicata su Acta Biomedica, è partito da alcuni studi americani dei ricercatori Blech e Doliner diffusi nel 2009. I due allora si soffermarono su un punto centrale della Primavera di Botticelli in cui, composti da cielo e piante, sembravano intravedersi due polmoni, simbolo primordiale di respiro. Partendo da  qui, affascinato dalla filosofia neoplatonica della corte dei Medici, Lazzeri è andato a caccia di altri simboli anatomici e di organi in grado di raffigurare il "primo respiro, vento divino e origine della vita". 
 
"Secondo gli americani quei i polmoni sono un rafforzativo di questo respiro e quindi ho cercato meglio all'interno della "Nascita di Venere", oggi custodita agli Uffizi di Firenze. Nella storia legata al neoplatonismo e alle Stanze di Poliziano da cui prende spunto Botticelli il quadro della nascita di Venere è successivo alla Primavera, ma nella storia dovrebbe essere precedente. La forma strana del mantello mi ha fatto pensare: tramite una ricostruzione particolare ho eliminato la figura di Flora e ho visto che il mantello non aveva una forma proprio normale. Qualora Botticelli avesse voluto far vedere che il vento muoveva il mantello non avrebbe creato quell'incisione al di sopra del braccio della ninfa. Poi ho studiato attentamente anche il colore che, insieme alla forma,  mi hanno fatto pensare a un polmone e al suo significato allegorico".
 
Per dare una valenza scientifica alla sua intuizione Lazzeri si è andato a ristudiare tutti i documenti sulla vita di Botticelli: "Rispetto a Michelangelo e a Leonardo non esistono fonti scritte che dicono che Botticelli avesse seguito personalmente delle dissezioni anatomiche, allora proibite dalla Chiesa ma comunque molto frequenti fra gli artisti. Però lui sicuramente essendo nel circolo dei Medici è stato a contatto con le autopsie pubbliche fatte per gli artisti: allora era quasi obbligatorio in epoca rinascimentale, per avere una veridicità maggiore dei corpi, assistervi ed essere esperti di anatomia. Tanto è vero che nella ricerca riporto una legge di una Accademia che imponeva lezioni di anatomia per gli artisti".
 
L'altra convinzione che Botticelli sapesse esattamente come era fatto quell'organo è legata a "Antonio del Pollaiolo, maestro di Botticelli e famoso esperto nella dissezione di corpi: potrebbe avergli  mostrato un polmone in bottega".
 
Ma c'è un dettaglio in più, questa volta sentimentale, a rafforzare l'idea. "Sia nella Primavera che nella Venere per alcune figure femminili Botticelli utilizza Simonetta Cattaneo Vespucci, detta la Bella, da cui lui trasse ispirazione. La donna morì a 22 anni per tubercolosi. Io credo che Botticelli, che utilizzò la faccia della Vespucci, due anni e otto anni dopo la sua morte all'interno dei due famosi dipinti, nonostante fosse probabilmente omosessuale si fosse in qualche modo invaghito di lei e che rimase incantato da questa dama morta per un problema polmonare. Tant'è che 34 anni dopo la morte di lei lui chiese di essere sepolto al suo fianco nella basilica di Ognissanti. Il pomone che ritorna dunque, una ossessione, un simbolismo". 
 
A convincere ulteriormente il medico della clinica Salaria c'è poi un dettaglio puramente anatomico: il polmone destro raffigurato infatti mostrerebbe un perfetto "ilo polmonare". Il drappeggio della veste rappresenterebbe l'infossatura da cui passano bronchi, vasi sanguigni e nervi. 
 
"So che queste intuizioni vengono spesso contrastate da storici dell'arte - chiosa il chirurgo - ma io ne sono convinto: Botticelli è un pittore che dipinge 500 tipi di piante diverse e 190 tipi di fiori diversi in un unico quadro, uno che ha una precisione e una accuratezza del genere non può lasciare al caso certe scene, come il fogliame che nella Primavera "crea" i polmoni. Lo stesso, credo, avvenne per il mantello".