Economia

Fca, Gentiloni a Merkel: "Noi decidiamo secondo le nostre leggi"

Lungo colloquio tra i due, al centro il caso emissioni ma soprattutto il rilancio della crescita in Europa. "Finora abbiamo avuto una Ue a due rigidità, su migranti e decimali" dei conti pubblici. Calenda: "Giocare in difesa, per proteggerci da economie non di mercato come la Cina, ma anche d'attacco, per investire"

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BERLINO - "Ho detto alla Cancelliera Merkel che loro decidono per quello che li riguarda e noi decidiamo con le nostre leggi". Insomma, ognuno guardi a casa propria quando si parla di emissioni dei gas di scarico, ultimo punto di frizione tra Germania e Italia dopo l'uscita del ministro dei Trasporti tedesco che ha chiesto il ritiro di tre modelli della Fiat Chrysler. Al vertice bilaterale di Berlino i due capi di governo provano a dettare un'agenda comune per l'Europa ma resta evidente che Roma chiede un cambiamento di rotta, cioè condizioni diverse.

"Finora - dice Gentiloni nella sede del governo tedesco dopo il colloquio durato più di un'ora - abbiamo avuto un'Europa a due rigidità. O meglio flessibile con molti Paesi sui flussi di migranti di cui si fanno carico solo la Germania, la Grecia e noi soprattutto. Inflessibile invece sui decimali delle regole di bilancio. E in questo mare in tempesta che bagna tutto il mondo, da Trump alla Brexit, dalla emigrazione al terrorismo, l'Unione si muove al piccolo cabotaggio". Come dire così non può andare avanti e la ricetta dell'austerity, che è quella predicata in questi tempi dalla cancelliera, rischia una brutta fine.

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Semmai oggi che la Gran Bretagna abbandona i confini europei, Roma e Berlino dovrebbero giocare d'intesa, è la posizione di Palazzo Chigi. Provando anche a sperimentare un protezionismo all'europea. Il ministro della Sviluppo economico Carlo Calenda, al forum italo-tedesco degli imprenditori lo dice chiaramente: "Dobbiamo giocare in difesa e in attacco. In difesa per proteggerci dalle acquisizioni sui nostri territori di economie che non sono di mercato come la Cina. Ma non basta, ovvio. Occorre anche accelerare sugli investimenti". Il collega Sigmar Gabriel annuisce e la Merkel propone di allungare i tempi di applicazione del piano Juncker sulla crescita.