Economia

Boeing 737 Max: il segreto per volare negli Usa con 65 euro

Il 15 giugno si leverà da Edinburgo il volo Norwegian diretto a Stewart, scalo a 60 miglia da Nwe York: inizia l'era della low-cost sul lungo raggio. E con piccoli aggiustamenti tecnici, anche la tratta tra l'Italia e gli States è a portata di mano
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MILANO - La nuova era del low-cost transatlantico ha ora la data del D-Day e il suo aereo di riferimento. Il giorno del decollo è il 15 giugno di quest'anno. Il jet è il primo Boeing 737 Max "a lunga durata" consegnato da Seattle alla Norwegian Airlines. Un mezzo piccolo (189 posti) ma economico (il 15% di consumo in meno dei rivali) e con un'autonomia di 3.515 miglia. Quanto basta per volare dall'Europa agli Usa senza scali e con la possibilità di offrire tariffe a prezzi da saldo a partire da 65 dollari. Il primo volo del 737 con la livrea della Norwegian sarà il 15 giugno e collegherà Edinburgo a Stewart, scalo a 60 miglia da New York dove i costi di decollo e atterraggio sono molto inferiori a quelli di Jfk, LaGuardia e Newark. A ruota - grazie all'ingresso in flotta di 6 dei cento 737 Max ordinati da Norwegian - seguiranno nuove rotte da Irlanda e Scozia per Providence (non lontano da Boston) e Windsor Locks nel Connecticut, tra Springfield e Hartford. E i prezzi dei biglietti partiranno appunto da una tariffa minima di 65 dollari (60 euro), livello cui la società promette di dedicare "migliaia" di posti, con la seconda fascia di prezzo a quota 99 dollari.
 
La Norwegian si candida così a rivoluzionare il trasporto a lungo raggio esattamente come hanno fatto Ryanair e Easyjet su quello a breve, cambiando le gerarchie dei cieli. Che la sua sia una sfida seria e non una banale operazione di marketing è chiaro dalla reazione dei rivali. Le grandi compagnie Usa hanno già protestato con il Dipartimento ai trasporti che ha concesso al vettore europeo i diritti di atterraggio. British e Iberia, allarmate, hanno deciso di lanciare un servizio simile in tempi stretti tra Barcellona e New York. Ed Air France e Lufthansa stanno studiando contromosse. Norwegian invece ha messo a punto un sistema di prenotazioni sperimentato negli ultimi mesi grazie a cui Ryanair e forse in futuro Easyjet potranno "veicolare" direttamente i loro clienti sui suoi Boeing. L'aerolinea norvegese - che ha raddoppiato i suoi ricavi dal 2012 - continuerà a operare altri voli a basso prezzo (ma non convenienti come quelli con il 737 Max) grazie ai suoi 787 tra Europa e Usa.
  E' possibile che l'offerta di questo tipo di servizio possa arrivare anche all'Italia? Sì. E non è detto che la stessa Norwegian non ci sia già pensando. Il primo ostacolo teorico è l'autonomia del velivolo di Seattle. Ma tra pochi mesi - ottenute le autorizzazioni a volare più lontano dalla terraferma - il volo tra le due sponde dell'Atlantico dovrebbe ridursi di mezz'ora, portando gli Usa a distanza di viaggio diretto da molti scali. Bergamo o Malpensa per dire - due aeroporti dove le low cost hanno basi fortissime e ci sono spazi per crescere - potrebbero in teoria diventare appetibili per un servizio di questo tipo.