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Scontro Ryanair-piloti, O'Leary si arrende e riconosce il sindacato

Lettera ai comandanti inviata dal numero uno della compagnia: "Non vogliamo interruzioni del servizio a Natale. Siamo pronti a trattare con le associazioni che rappresentano i dipendenti". E scrive anche a Calenda. In Italia l'Anpac sospende la protesta di oggi. Confermata, invece l'astensione dal lavoro della Fit-Cisl

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ROMA - Alla fine, dopo 30 anni di chiusura, Ryanair cede alle richieste dei piloti e accetta di trattare con i sindacati. Troppo forte la minaccia di azioni fuori controllo sotto Natale e troppo alto il rischio di veder naufragare il network in un momento così delicato per la compagnia dopo un autunno caldissimo con cancellazione di centinaia di voli dovuti alla carenza di comandanti. Il primo banco di prova è in Italia col venerdì nero dei cieli che vede anche Ryanair coinvolta anche se l'Anpac sospende la protesta. Confermata, invece l'astensione dal lavoro della Fit-Cisl.

In una lettera alla Ialpa, l'associazione irlandese dei piloti, il capo del personale della compagnia, Eddie Wilson, ha ammesso di voler cedere il passo a trattative con i sindacati europei, italiani compresi, e discutere da oggi in poi di diritti e salari attraverso la loro mediazione. Una svolta, come ha sottolineato Michael O'Leary, l'arcigno capo di Ryanair in una dichiarazione: "I voli di Natale sono molto importanti per i nostri clienti e noi vogliamo togliere dal tavolo ogni timore sulla possibilità che ci possano essere interruzioni del servizio la prossima settimana. La cosa migliore da fare adesso - ha aggiunto - è di parlare con i piloti attraverso il processo di riconoscimento dei sindacati. Parleremo con loro ma chiediamo in cambio la cancellazione delle proteste". "Questo - ha concluso O'Leary - rappresenta per noi un cambiamento epocale. Cambiamenti ai quali siamo abituati, come abbiamo già fatto in passato, quando abbiamo lanciato Ryanair Labs e il programma di soddisfazione dei clienti Always Getting Better nel 2013".

In questo modo, a cinque giorni dal 20 dicembre, data scelta dai piloti europei per bloccare il network ed essere finalmente ascoltati e accolti alle trattative con Ryanair, il gruppo di Dublino cerca di fermare sul nascere la cancellazione di centinaia di voli alla vigilia di Natale. E visto che le minacce di ritorsione nei confronti di chi avrebbe scioperato hanno avuto l'unico effetto di alzare i toni contro la compagnia, O'Leary ha invertito la rotta aprendo al confronto con i sindacati. Probabile quindi che lo sciopero annunciato in Italia, Spagna, Portogallo, ma anche in Germania e Irlanda da parte dei compatti e durissimi sindacati di questi Paesi per la prossima settimana, abbia sortito un effetto dirompente sulla querelle.

Ora si attende la risposta della controparte che ha fissato alcune assemblee interne per discutere proprio di questo cambio di passo epocale all'interno dell'azienda. Nei giorni scorsi, infatti, si erano levate le proteste e anche le minacce di imminenti verifiche sulla compagnia da parte delle autorità europee e anche del governo italiano. Posizioni confermate dopo la svolta della low cost, definita dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda "il minimo sindacale". O'Leary ha cercato di ricucire anche su questo fronte, inviando una lettera anche a Calenda: "Abbiamo accolto le sue opinioni, e quelle del governo italiano", ha scritto. E poi ha assicurato che "Ryanair continuerà a lavorare in stretto contatto con il governo italiano, e a tenere conto delle sue opinioni, in questa e in tutte le altre questioni".