Economia

Ok (condizionato) della Ue alle nozze tra Bayer e Monsanto

Bruxelles dà l'ok alla fusione (contestata da molte organizzazioni ambientaliste) ma chiede al colosso tedesco di cedere attività per 7,4 miliardi di euro.

1 minuti di lettura
MILANO - La Ue dà via libera (condizionato) alle nozze da 66 miliardi tra Bayer e Monsanto malgrado l'opposizione di agricoltori e ambientalisti. Per ottenere l'ok definitivo di Bruxelles, il gruppo tedesco dovrà cedere attività per circa 6 miliardi. Leverkusen sarà costretta a disfarsi di buona parte del settore sementi - già in fase di dismissione alla Basf - tra cui quelle del cotone e della soia e l'intero comparto ortofrutta, della piattaforma di ricerca per il grano ibrido e di alcuni erbicidi a base di glifosasto nel Vecchio continente. Con il semaforo verde europeo, la fusione tra le due società ha ottenuto il via libera da 30 autorità nazionali, la metà di quelle necessarie. L'ultimo ostacolo consistente da superare è ottenere l'approvazione dal parte del Dipartimento di giustizia degli Usa.

"L'ok della Ue è per noi un grande successo - ha detto il numero uno di Bayer Werner Baumann -. Grazie alla fusione con Monsanto aiuteremo gli agricoltori di tutto il mondo a creare cibo più nutriente in modo sostenibile con beneficio per i consumatori e per l'ambiente". Il decollo delle nozze transatlantiche non è stato (e non sarà) semplice. La fusione darà vita a un gruppo che controlla da solo un quarto del mercato dei semi e dei pesticidi mondiali. E consolida nelle mani di tre colossi - oltre al neonato Bayer-Monsanto ci sono Chemchina-Syngenta e Dow-Dupont - il 75% del settore. "La nostra decisione riflette la necessità di mantenere un sano mercato competititvo in particolare nell'agricoltura digitale, nei fitofarmaci e nelle sementi" ha detto il Commissario Ue alla concorrenza Margaret Vestager.  Le associazioni ambientaliste si sono opposte all'operazione coniando l'hashtag #mergerfromhell, matrimonio infernale, per condannare la concentrazione in poche mani del potere sui semi, accusando Bayer e Monsanto in particolare su Ogm, glifosato e l'utilizzo dei neonicotinoidi ritenuti responsabili della stragi di api nel continente.