Economia

Fca richiama 4,8 milioni di vetture negli Usa

Il richiamo si è reso necessario per un difetto del software che regola la velocità automatica del veicolo. Il titolo cede in Borsa. Chiusa in anticipo la solidarietà alla Magneti Marelli

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MILANO - Fca richiama 4,8 milioni di veicoli per un aggiornamento del software Powertrain Control Modules. Lo annuncia Fca in una nota. "Abbiamo deciso questa azione perché siamo impegnati alla sicurezza dei nostri veicoli". afferma Mark Chernoby, chief technical Compliance Officer di Fca. L'aggiornamento sarà gratuito e Fca inizierà ad allertare i clienti interessati a partire dalla prossima settimana. L'Autorità per la sicurezza stradale americana precisa che i veicoli sono richiamati per risolvere un "difetto" nel software, che permette di regolare in modo automatico la velocità di una vettura. Fca ha spiegato di non essere a conoscenza di incidenti o feriti riguardanti i
veicoli che devono essere sistemati.

La notizia ha ulteriormente peggiorato il corso del titolo, in una seduta di Borsa già difficile a causa del rialzo dello spread.
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Le vetture richiamate hanno una trasmissione automatica e hanno motori a benzina; complessivamente hanno percorso oltre 200 miliardi di miglia o 322 miliardi di chilometri. Chernoby ha spiegato che "malgrado le circostanze straordinarie che devono esistere prima che un cliente possa avere un problema, stiamo compiendo questa azione (di richiamo) perchè siamo totalmente impegnati a garantire la sicurezza dei veicoli". Il manager ha aggiunto che il gruppo "ha un rimedio e una rete ampia di rivenditori che è stata coivolta per prepararsi" a fornire i servizi necessari (e gratuiti) per aggiustare le vetture oggetto di richiamo.

"Spingiamo i clienti a seguire le istruzioni" inviate dall'azienda italo-americana. "Fca usa inizierà ad avvertire i clienti colpiti già dalla settimana prossima in modo tale che fissino gli appuntamenti" per ricevere i dovuti servizi. Nel frattempo è consigliato evitare l'uso del cruise control. Ad essere oggetto di richiamo sono la Chrysler 200 prodotta tra il 2015 e il 2017, la Chrysler 300 (2014-18), il minivan Chrysler Pacifica degli anni 2017-18, la Coupe Dodge Challenger (2015-18) e la berlina Dodge charger (2014-18).

Richiamati anche tre tipi di suv, il Jeep Cherokee, il Jeep Grand Cherokee e il Dodge Durango prodotti tra il 2014 e il 2018 e il cuv Dodge journey delle stesse annate. Ci sono poi il Jeep Wrangler del 2018 e i Pickup Ram 1500 (2014-19) e quelli Ram 2500 e Ram 3500 del 2014-18. Richiamati anche il Ram 3500 e il Ram 4500/5500 (2014-18). Fca ha spiegato che "veicoli addizionali sono richiamati in Canada, Messico e alcuni mercati al di fuori di Nafta. In alcuni mercati al di fuori di Usa e Canada si stanno richiamando anche certi suv Fiat Freemont".

Sul fronte occupazionale, saranno chiusi con un mese di anticipo i contratti di solidarietà per i 347 lavoratori della Magneti Marelli di Napoli, che a giugno rientreranno a tempo pieno nello stabilimento "grazie ai tre milioni di investimento" fatti dall'azienda in questi mesi. Lo ha annunciato il segretario generale della Fim di Napoli, Biagio Trapani, al termine dell'esame congiunto tra vertici aziendali e sindacati per discutere proprio del termine dei contratti di solidarietà che era previsto a luglio. "Si tratta di una svolta positiva della vertenza - ha detto Trapani - dopo oltre 9 anni senza perdere un solo posto di lavoro. L'azienda nel corso dell'incontro ci ha confermato l'investimento annunciato di circa 3 milioni di euro tra attività industriali e formazione per i lavoratori, consente la chiusura anticipata del contratto di solidarietà e il pieno riassorbimento dei 347 lavoratori in forza nel sito di Napoli.

Riteniamo come Fim che finalmente si è giunti alla soluzione positiva di una vertenza che dura da oltre 9 anni, con un progetto Industriale che possa dare garanzie in termini occupazionali e industriali a lungo termine. Come Fim non abbiamo mai lasciato soli i lavoratori e tenuto sempre aperto il negoziato con la direzione aziendale di Magneti Marelli ed oggi - ha concluso il sindacalista - la nostra perseveranza ci ha consentito di riportare in  Italia attività fatte all'estero che non sono da tampone ma di reale prospettiva industriale futura".