Esteri

A Coblenza vertice dei partiti della destra europei: "Cacciare le Merkel, gli Hollande, i Renzi"

I leader del populismo, riuniti in Germania, sperano che dopo la Brexit e l'elezione di Trump ci sia un effetto domino che determini "la fine dell'Europa". Salvini: "Euro, esperimento criminale fallito"

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COBLENZA - "Ieri una nuova America, oggi Coblenza, domani una nuova Europa!". L'olandese Geert Wilders guida un partito di estrema destra che nel suo Paese è ormai primo nei sondaggi, oltretutto in imminenza delle elezioni politiche che si terranno il 15 marzo. E ha riassunto gridando il clima della rimpatriata delle destre europee che si è data appuntamento oggi nel capoluogo della Renania-Palatinato. La destra europea spera dichiaratamente di approfittare della rabbia e del risentimento che hanno prodotto i due grandi traumi dell'anno scorso, la Brexit e l'elezione di Donald Trump, e di produrre atri traumi, nell'anno elettorale europeo 2017.

Ma nessuno si illuda che le bandiere sul palco della Rhein-Mosel-Halle siano un segno di internazionalismo solidale tra Marine Le Pen, Matteo Salvini, Geert Wilders e Frauke Petry. Sono lì per dividere. Il ritornello dei leader europei del populismo di destra che si sono riuniti oggi in Germania è quello del nazionalismo, del patriottismo, del rifiuto del diverso, della fobia verso i migranti e i profughi. Lo scopo comune è quello sintetizzato da Matteo Salvini: "Cacciare le Merkel, gli Hollande, i Renzi".

Marine Le Pen - la più applaudita, la chiara eroina della destra europea che vede nella sua eventuale conquista a maggio dell'Eliseo la più importante opportunità di riscatto - ne è convinta: dopo la Brexit "ci sarà un effetto domino". Il 2016 "è stato l'anno che si è svegliato il mondo anglosassone, il 2017 potrebbe essere l'anno che anche l'Europa si aggiungerà", ha detto la leader del Front national. Anzi, "non è più una questione di se, ma quando".

Dopo la vittoria di Trump e il referendum britannico, l'orizzonte è quello della 'fine dell'Europa'. Matteo Salvini ha introdotto il suo discorso in inglese, rivolgendo un pensiero alle vittime della valanga in Abruzzo, ma non ha mancato di condirlo con una coda velenosa. "Migliaia di persone sono senza casa e senza luce mentre i migranti sono in albergo. Questa non è solidarietà, questa è pazzia". L'euro, ha scandito il leader della Lega in italiano dal palco della Rhein-Mosel-Halle, "è un esperimento fallito, criminale", e "prima ne usciamo, meglio sarà per tutti". Con il gruppo parlamentare delle destre europee Enf, ha aggiunto "stiamo studiando un costo dello smantellamento euro che non sia traumatico, che sia ordinato". Auguri.

Nel 'day after' dell'insediamento di Trump, i leader della destra europarlamentare sono esaltati. E in una cornice di paranoia e odio manifesto verso i giornalisti, nei giorni scorsi è scoppiata una polemica enorme perché gli ospiti, i tedeschi dell'Alternative fuer Deutschland, hanno negato gli accrediti ad alcuni dei principali media tedeschi (Spiegel e Faz per citare solo i più importanti).

La padrona di casa, Frauke Petry, ha accusato le istituzioni europee di fare un 'nudging', tradotto dall'ex chimico ed ex imprenditrice con 'lavaggio del cervello' con i cittadini "più furbo di quello dei regimi comunisti". Secondo la leader dell'Afd, cresciuta nella Ddr, si tratta di una manipolazione che "minaccia la libertà degli individui e le conquiste culturali degli Stati europei". Petry ha chiesto "una svolta spirituale e morale".

Circa cinquemila persone stanno manifestando da ore contro la destra europea, una manifestazione partita dalla stazione centrale e arrivata poco fa fuori dalla sala congressi scandisce slogan come "l'Europa è colorata, non marrone" (con riferimento al colore dei nazisti). Il vicecancelliere Sigmar Gabriel (Spd) dovrebbe partecipare; ieri avveva salutato l'insediamento di Trump con parole amare: "Dobbiamo vestirci più caldi…"