Esteri

Mosca: "Putin pronto a vedere Trump nei prossimi mesi"

Il Cremlino punta a una distensione dei rapporti: "Impossibile risolvere crisi in Siria senza Usa". Ma gli analisti invitano alla cautela: "Tycoon non sembra affidabile"

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MOSCA. La diretta della cerimonia inaugurale di Trump, no, non l'ha seguita – perlomeno così ha detto il suo portavoce Dmitrij Peskov –, ma chiamerà presto il neo leader statunitense. "Il presidente russo Vladimir Putin dovrebbe chiamare Donald Trump nei prossimi giorni per congratularsi per il suo insediamento", ha detto Peskov. Di più, "è pronto a vederlo". Ma il vertice, precisa il portavoce, "non accadrà nelle prossime settimane. Speriamo per il meglio, che l'incontro possa avvenire nei prossimi mesi".
 
Il Cremlino non nasconde l'entusiasmo per l'insediamento di Trump alla Casa Bianca. Il tycoon newyorchese ha ripetutamente elogiato Putin come un "leader forte e intelligente" e ribadito più volte di voler collaborare con lui. E ora, da Mosca, non risparmiano lodi al suo discorso inaugurale: 'espressivo e teatrale' per Boris Titov, ombudsman per i diritti degli imprenditori presso il Cremlino, 'poderoso e impegnativo' per il senatore Aleksej Pushkov, membro della Commissione per la Difesa e la Sicurezza, che aggiunge: "Trump è un uomo nuovo che fa un discorso per i tempi nuovi". In tanti sperano in una distensione delle relazioni e un allentamento, se non revoca, delle sanzioni imposte alla Russia dopo l'annessione della penisola di Crimea nel 2014.
 
Gli analisti, però, invitano alla cautela. Trump si contraddice, non sembra affidabile. Dopo aver annunciato lo scorso mese un ampliamento degli armamenti nucleari, giorni fa ha auspicato un patto con Putin sulla riduzione degli arsenali in cambio della fine delle sanzioni. A cosa credere?
 
Negli stessi vertici moscoviti si sta facendo largo la prudenza verso il nuovo inquilino alla Casa Bianca. Trump. Il leader non ha ancora risposto all'invito del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a inviare una delegazione ai colloqui sulla Siria che si apriranno lunedì ad Astana benché, ha ribadito anche oggi Peskov, il Cremlino creda che "sia impossibile risolvere la crisi siriana in maniera costruttiva senza il coinvolgimento degli Stati Uniti". Secondo Dmitrij Simes, presidente del Centro per gli interessi nazionali di Washington, "i vertici russi sono preoccupati. Trump è molto impulsivo, prende le cose sul personale, perciò un felice inizio potrebbe avere un'amara conclusione”.

Lo stesso Peskov ha detto che sarebbe 'un grande errore' pensare che le relazioni Usa-Russia saranno "libere da contraddizioni e tensioni". "Siamo le due più grandi potenze al mondo - ha detto citato da Interfax - e non possiamo vivere senza frizioni e conflitti di interessi".