Esteri

Filippine, arrestata senatrice: è una oppositrice del presidente Duterte

Paladina del fronte contrario alla 'guerra della droga' che ha scatenato migliaia di morti e proteste nel Paese, le viene contestata l'accusa di aver estorto denaro ai narcotrafficanti

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Resta alta la tensione nelle Filippine, dove nei giorni scorsi migliaia di persone hanno protestato contro il presidente Rodrigo Duterte. La senatrice filippina Leila de Lima, una delle voci più critiche nei confronti del leader nazionale è stata arrestata questa mattina con l'accusa di aver ricevuto denaro da alcuni boss del narcotraffico già detenuti. De Lima, che nei mesi scorsi era stata rimossa dalla commissione parlamentare che indagava sugli abusi della crociata contro il narcotraffico lanciata da Duterte, si è consegnata questa mattina alle autorità dopo che ieri sera un tribunale di Manila aveva emesso il mandato di arresto nei suoi confronti.

La senatrice respinge qualsiasi accusa, accusando Duterte di persecuzione politica. "Non riusciranno a zittirmi e a fermarmi nella mia battaglia per la verità e la giustizia e contro la repressione e le uccisione quotidiane del regime di Duterte", ha dichiarato oggi la de Lima. Gli eventi per i quali la senatrice è accusata risalgono al periodo tra il 2010 e il 2016, quando ricopriva l'incarico di ministra della giustizia. Secondo i procuratori, la de Lima avrebbe estorto denaro da narcotrafficanti detenuti nel carcere di New Bilibid.
 

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La guerra alla droga lanciata da Duterte ha causato oltre 7.500 morti dallo scorso luglio, dopo che le forze dell'ordine sono state autorizzate ad uccidere i pusher. "HITLER ha sterminato milioni di ebrei. Nelle Filippine ci sono adesso tre milioni di tossicodipendenti. Sarei felice di sterminarli", ha affermato il presidente nel settembre scorso. Indignate le reazioni nella comunità internazionale, oltre ad una forte contestazione nel Paese che ha portato nei giorni scorsi una grande folla di cattolici a scendere in piazza contro le violenze.