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Trump, il New York Times pubblica tutte le bugie del Presidente: primo giorno "sincero" a marzo

Una bugia al giorno, tranne il primo marzo. In un'operazione di scrupoloso fact-checking il quotidiano ha raccolto tutte le bugie del Presidente dal giorno dopo il suo insediamento
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ROMA - "The liar in chief", un bugiardo al comando. Con una iniziativa senza precedenti, il New York Times ha pubblicato una lista di tutte le affermazioni false pronunciate dal Donald Trump sin dal giorno del suo insediamento, il 20 gennaio, con tanto di grafici per illustrare le performance. Ed è proprio da questi che si scopre che il primo giorno di The Donald passato da sincero è stato il primo marzo.[[ge:rep-locali:repubblica:168973820]]Trump "sta cercando di creare un'atmosfera in cui la realtà è irrilevante", avverte il quotidiano statunitense, secondo il quale il tycoon ha detto almeno una bugia al giorno durante i suoi primi 40 giorni di presidenza, ovvero fino al primo marzo. Da allora bugie e falsità sono state registrate in 74 degli ultimi 113 giorni. E le giornate passate senza dice cose false sono spesso quelle in cui non manda messaggi su Twitter: ovvero, in genere, quando si trova in vacanza nella sua residenza di Mar-a-Lago in Florida o quando gioca a golf.

"Non abbiamo mai avuto un presidente che passa così tanto tempo a dire cose non vere", scrive il quotidiano, sottolineando che l'ascesa politica di Trump è stata costruita sulla bugia che Barack Obama non fosse nato in America. E la sua propensione a non dire la verità è anche al centro del Russiagate, con l'ex direttore dell'Fbi James Comey che ha denunciato sotto giuramento le "bugie" del presidente.

La lista, qualche esempio: 21 Gennaio - "Non sono stato un fan dell'Iraq. Non volevo andare in Iraq". (Prima ha supportato l'invasione, poi si è dichiarato contro). 21 Gennaio - "Tra i 3 e i 5 milioni di voti illegali mi hanno fatto perdere il voto popolare". (Non ci sono prove che i voti fossero illegali). 23 Gennaio - "Il pubblico è stato il più grande di sempre. Era una folla enorme. Guardete fin dove arriva. Questa folla era enorme". (Gli scatti aerei ufficiali mostrano che all'inaugurazione di Obama c'è stata molta più partecipazione). 11 Aprile - "Apprezzo Steve, ma dovreste ricordare che non è stato coinvolto nella mia campagna sino a tardi. Io avevo già battutto tutti i senatori e i governatori e non sapevo chi fosse Steve" (Conosceva Steve dal 2011). 12 aprile - "Il segretario generale e io abbiamo avuto una discussione produttiva su ciò che la Nato può fare in più per combattere il terrorismo. Mi sono lamentato di questo tempo fa e ora hanno fatto un cambiamento, ora combattono il terrorismo" (La Nato è coinvolta nella lotta al terrorismo dal 1980).

Nella metodologia utilizzata il giornale spiega: "Abbiamo fissato uno standard conservativo, lasciando fuori molte dichiarazioni dubbie (come l'affermazione che il suo travel ban è 'simile' alla politica dell'amministrazione di Obama)". "Alcune persone potrebbero obiettare che il presidente non parlava letteralmente - spiega ancora il quotidiano - "ma crediamo che il suo modello di impiegare le falsità per i suoi scopi, come uomo d'affari e politico, faccia pensare che le sue affermazioni non siano semplicemente errori trascurabili".

Secondo la ricostruzione del Nyt, Trump ha detto 20 menzogne pubbliche nei primi 40 giorni da presidente. Dalle affermazioni sulla propria contrarietà all'invasione dell'Iraq alla denuncia di "da 3 a 5 milioni di voti illegali" la cui esistenza non è mai stata provata. Fino alle affermazioni false sul caso Russiagate smentite dall'ex direttore dell'Fbi, James Comey. In seguito ha detto 74 bugie in 113 giorni. Non è un caso se ora il 60 per cento degli americani pensa che Trump "non sia onesto".