Esteri

Spagna, socialisti contro Rajoy: mozione di sfiducia. E Ciudadanos chiede nuove elezioni

Lo scandalo delle tangenti e dei fondi neri al Pp del premier mette ora a rischio la continuità dell'esecutivo di Madrid. La formazione centrista, che fino a ora sosteneva i Popolari dall'esterno, chiede il voto anticipato: "Legislatura finita".

1 minuti di lettura
LA SENTENZA del caso Gurtel, lo scandalo di fondi neri e mazzette del partito popolare, sta creando un terremoto politico in Spagna che potrebbe costringere il premier Mariano Rajoy alle dimissioni. I socialisti hanno appena deciso di presentare la "mozione di censura" contro il governo che verrà discussa e votata nei prossimi giorni. Una chiave per capire come andrà a finire sarà la scelta di Ciudadanos, il nuovo partito centrista di Albert Rivera, che sostiene dall'esterno il governo Rajoy, ma ora chiede le elezioni anticipate.

Dopo dieci anni di indagini, il processo del caso Gurtel si è chiuso con una raffica di condanne pesantissime, tra cui quella contro l'ex tesoriere del partito di Rajoy, Luis Barcenas. Secondo i giudici, inoltre, la testimonianza di Rajoy al processo, quando negò l'esistenza di una cassa segreta del partito dove passavano i fondi neri, "non era credibile".

Nel sistema costituzionale spagnolo, la mozione di fiducia nel momento in cui viene approvata provoca che "il capo dell'opposizione", adesso è Pedro Sanchez del Psoe, diventa automaticamente nuovo premier e forma un nuovo governo.

Per questa ragione mentre i socialisti presentano la "sfiducia", Ciudadanos chiede elezioni anticipate. Votare "sì" alla mozione socialista vorrebbe dire per Ciudadanos aprire la strada a un governo Psoe/Podemos fino alla fine della legislatura nel 2020. Albert Rivera invece vuole tenersi le mani libere visto che nei sondaggi è il suo partito quello che potrebbe avere la maggioranza relativa se si votasse subito.