Esteri

Russiagate, il procuratore Mueller rompe silenzio: scoop BuzzFeed "non accurato"

Donal Trump e Michael Cohen (afp)
L'accusa del sito web di informazione: "Trump costrinse il suo legale a mentire sul suo grattacielo a Mosca". Il presidente Usa ha intanto annunciato una conferenza stampa stasera per fare "un annuncio sullo shutdown"
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NEW YORK -  Lo scoop di BuzzFeed secondo cui il presidente Donald Trump avrebbe ordinato al suo avvocato Michael Cohen di mentire sotto giuramento al Congresso sulle trattative per costruire una Trump Tower a Mosca, sarebbe "inaccurato". A precisarlo, nella tarda serata americana, è proprio l'ufficio di quel procuratore speciale Robert Mueller che indaga sul Russiagate che rompe eccezionalmente il suo riserbo. Affidando al suo portavoce Peter Carr il compito di dichiarare che: "la descrizione fatta da BuzzFeed di specifiche dichiarazioni e la caratterizzazione dei documenti e delle testimonianze ottenute da questo ufficio riguardo all'audizione al Congresso di Cohen, non è precisa".

Parole scarne, che non fanno luce su quali sarebbero gli errori riportati da BuzzFeed. Ma che fanno decisamente crollare il castello di accuse contro Trump che era andato sempre più montando durante la giornata. La notizia rimbalzata dalle pagine online dei giornali ai notiziari televisivi  profilando già il reato di ostruzione alla giustizia: in pratica l'anticamera dell'impeachement. Fino ad approdare al Congresso, dove il capo della Commissione Intelligence della Camera Adam Schiff già si diceva pronto ad aprire un'inchiesta: "L'accusa che il presidente possa aver istigato allo spergiuro per coprire le sue relazioni commerciali con la Russia è tra le più gravi emerse finora".
 

Qualcosa nelle dichiarazioni che i reporter attribuisnancy pelosicono a due fonti coinvolte nell'inchiesta, dev'essere dunque stata fraintesa o forzata. Ma l'ufficio di Mueller non smentisce interamente il contenuto dell'articolo: precisa che qualcosa non corrisponde a verità, non sostiene che i contenuti sono falsi. E allora cosa c'è che non funziona? BuzzFeed per ora non cede. Col suo caporedattore, Ben Smith, che su Twitter chiede di specificare quale parte dell'articolo sarebbe inaccurato: "Noi sosteniamo il lavoro dei nostri reporter".


Certo, nessun altro giornale è riuscito a verificare la fondatezza di quanto riportato, visto che l'intera costruzione si basa su fonti anonime. Intanto già qualcuno nota che a firmarlo insieme ad Anthony Comier è il premio Pulitzer Jason Leopold: un giornalista brillante, ex Los Angeles Times, che in passato ha però avuto dei problemi: accusato di plagio nel 2002 per un articolo sul colosso petrolifero texano Enron e di aver forzato altre notizie. Ma poi la sua credibilità era tornata in auge fatto dopo aver fatto diversi importanti scoop.
 

Donald Trump naturalmente gongola. E su Twitter scrive: "ricordatevi che fu BuzzFeed a pubblicare il discreditato dossier pagato dalla corrotta Hillary su cui si basa l'intera indagine". Un riferimento a quel dossier Steele che per primo parlò di collusioni con Mosca, sostenendo però che i russi ricattavano Trump per una storiaccia a luci rosse. "Un giorno triste per il giornalismo. Ma un grande giorno per il Paese" ha continuato.
 

The Donald incassa d'altronde una inaspettata vittoria al termine di una giornata difficile e dominata dal braccio di ferro sempre più aspro sullo shutdown con Nancy Pelosi a cui ha cancellato a forza il previsto viaggio in Afghanistan dopo che questa gli aveva chiesto di posticipare il discorso sullo stato dell'Unione fino "a riapertura del governo federale".

Vicenda, quest'ultima che potrebbe avere nuovi sviluppi domani: il presidente ha infatti annunciato una conferenza stampa alle 3 del pomeriggio (21 in Italia) per fare "un annuncio sullo shutdown". Appuntamento, dunque, alla prossima puntata.