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Bankitalia, Renzi attacca Boldrini: "Mozione M5s inammissibile". Lei replica: "Confonde regole con scelte politiche"

(ansa)
Ancora a "Mezz'ora in più", il segretario dem entra in rotta di collisione con la presidente della Camera sulla mozione dei pentastellati: "L'arbitro è lei". La replica: "Nella procedura di nomina del Governatore c'è un ruolo del Governo, un diritto del Parlamento a esercitare il suo potere di indirizzo e delle opposizioni a esprimersi"
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ROMA - Nell'intervista a Mezz'ora in più, oltre a rispondere a Roberto Speranza sulla richiesta di dialogo avanzata dal leader di Mdp in funzione anti-destre, Matteo Renzi è inevitabilmente tornato anche sul caso Bankitalia. In un passaggio, ha parlato della discussa mozione dem in relazione a quella con cui il Movimento 5 stelle chiedeva al governo di impegnarsi a non proporre la riconferma del governatore Ignazio Visco. E questa volta Renzi è entrato in rotta di collisione con la presidente della Camera Laura Boldrini. "L'arbitro è lei - le parole del segretario del Pd -. Io non avrei giudicato ammissibile la mozione dei cinque stelle su Bankitalia, ma siccome è stata giudicata ammissibile dalla presidente Boldrini, rivendico il fatto che il Pd abbia presentato una sua mozione".

La reazione di Laura Boldrini non si è fatta attendere. "Il segretario del Pd continua a confondere regole parlamentari e scelte politiche, scaricando sulla presidenza della Camera responsabilità che appartengono invece ai gruppi politici e a chi li guida".

Boldrini si spiega: "Non c'era alcuna ragione regolamentare per giudicare inammissibili le mozioni sulla Banca d'Italia, a partire da  quella presentata dal Movimento Cinque Stelle". E questo, aggiunge la presidente, "per un motivo chiarissimo: se nella procedura di nomina del  Governatore c'è un ruolo del Governo, e indubbiamente c'è secondo la legge 262 del 2005, allora c'è un diritto del  Parlamento a esercitare il suo potere di indirizzo. Come  dimostrano in modo univoco i precedenti, non solo alla Camera ma anche al Senato, dove peraltro analoga mozione sulla materia è stata considerata ammissibile senza obiezioni. Non si può chiedere alla Presidente della Camera di impedire alle opposizioni di esprimersi. La Presidente giudica solo e soltanto della legittimità dal punto di vista regolamentare. Le valutazioni di opportunità politica spettano invece ai gruppi. A  ciascuno dunque le sue responsabilità".

Tornando a Renzi e alla mozione del Pd che, per la sua contrarietà alla conferma del governatore di Bankitalia Ignazio Visco avrebbe portato quasi alla rottura tra il partito e l'esecutivo e attirato sullo stesso Renzi tante critiche, il segretario dem ha ribadito: "La mozione è stata concordata e condivisa con Gentiloni. Della mozione, Gentiloni ed io l'abbiamo saputo più o meno nello stesso momento, l'ha preparata il gruppo Pd. È evidente che il governo sapesse il contenuto della mozione, al punto che su alcuni passaggi, come la parola 'discontinuità', il governo non era d'accordo". Ma alla fine "il governo ha dato parere favorevole".

"Cosa c'è di anti-democratico in una mozione che non mette il naso nelle prerogative altrui? Se c'è una mozione parlamentare non possono dire che questo è un atto eversivo, una mozione parlamentare è inserita nel dibattito parlamentare", ha aggiunto Renzi. "In quella mozione c'è un giudizio sul passato, ma per il futuro sceglierà Gentiloni. Io non ho nomi. Ho un profilo: vorrei che chiunque fosse scelto sarà il migliore o la migliore possibile. Se vogliono nominare Visco, lo facciano pure. L'importante è che sia una scelta laica".

Altra domanda sulla presenza o meno della sottosegretaria Maria Elena Boschi - ritenuta da molti in conflitto d'interessi per la vicenda Banca Etruria - al Consiglio dei ministri che proporrà il nome per il governatore della banca d'italia. Renzi glissa: "Lo deve chiedere a Boschi e a Gentiloni, non certo a me".
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