Politica

Battute su Silvio e Renzi, lo show di Grillo non disturba il movimento

Spettacolo con 130 spettatori (100 euro la poltrona in platea) al teatro Flaiano per il fondatore dei 5 Stelle che parla anche di finanza e "Wi-light"

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ROMA. La battuta rivelatrice Beppe Grillo la lascia scappare dopo quasi un’ora di spettacolo, tra i 130 spettatori ben paganti (100 euro il biglietto per i cento posti in platea, poco meno per i trenta in galleria) del minuscolo teatro Flaiano di Roma, a due passi da palazzo Grazioli: “Ci sono un po’ di giornalisti, in sala, vedrai se non useranno la battuta che ho fatto su Berlusconi... Io ora sto attento a cosa dico per non mettere in difficoltà il Movimento, ma appena eleggono questi due c... di presidenti mi sfogo, ho già un repertorio enorme!”.

E’ una delle poche stoccate legate all’attualità che pronuncerà, nelle tre ore del suo spettacolo “Insomnia” iniziato ieri alle 21. A Silvio Berlusconi aveva dedicato la prima in assoluto: “Lui ora vuole parlare con il Movimento Cinque Stelle perché è pieno di f... Che poi hanno cominciato a depilarsi l’anno scorso, sono tutte madri di famiglia, non la danno forse neanche ai mariti”. 

La sua giornata romana, coincisa con l’esordio dei parlamentari a Montecitorio e a palazzo Madama, era cominciata all’Hotel Forum, dove aveva prenotato la solita camera con vista sui Fori Imperiali. Arriva alle 16 su un’auto elettrica, cronisti e fotografi lo aspettano da ore e lo accerchiano, lui tira dritto sprezzante: “Dai, bambini, andate a giocare un po’ più in là”. “Stiamo per andare a governare... ma io scherzavo!”, attacca invece sorridendo al Flaiano, in uno show comico che mischia il riassunto della sua vita - da quando “sono partito dicendo ‘è una cosa pazzesca’” - alla sua visione di futuro fatta di tecnologie come il “Wi-Light, la connessione che sfrutta la luce”; fino alle idee che ha innestato nel Movimento, come il reddito di cittadinanza “che è un piccolo tassello da cui partiamo noi, ma a Zurigo c’è già il reddito universale”.

La sala è gremita, ma i big del Movimento stavolta non ci sono. C'è il senatore Elio Lannutti, ecco il capogruppo veneto Jacopo Berti e l'ex assessore al Campidoglio Marcello Minenna. Stop. C’è anche Marco Travaglio, e Grillo duetterà con lui sorridendo: “Marco, com’è che si chiamava quel procuratore con un sopracciglio solo?”. “Cordova”. “Sì, ecco, quello pieno di tartaro nei denti...”. Tra una battuta e l’altra, Grillo alza il sipario su qualche racconto intimo come la scomparsa di Dario Fo: “E’ morto tra le mie braccia, mi aveva voluto accanto insieme al figlio Jacopo. Era in ospedale, pieno di flebo e tubicini, stava morendo e disegnava in aria con le mani chissà quali pensieri, mi sono avvicinato e gli ho detto: ho un tuo quadro, se muori che dici: me lo valuteranno molto di più? Ha sorriso, è morto con un sorriso sulle labbra”.

Alla politica riserva altre immagini: “La sinistra è scomparsa perché è noiosa. Non riesce a entusiasmare nessuno. Io ero iscritto al Pd, non pensavo certo di fare un Movimento”. A Matteo Renzi non concede l’onore del nome, lo chiama con un insulto: “Ho conosciuto l'ebete. Mi sono bastati 30 secondi... ma come fai a portarti avanti uno così? Io l'ho capito in 30 secondi...”. Ma ne ha anche per la Lega del possibile alleato di governo: “Avete visto cos’è successo con l’auto senza guidatore? La morale gliela dà il costruttore, ma è pericoloso: metti che la macchina l’ha costuita uno della Lega, se sulle strisce attraversano extracomunitari... secondo te li salverà?”.

Battute, qualche insulto, considerazioni sul presente e sul futuro, dagli studi di settore “che li vogliamo togliere ma potrebbero essere accettabili, se li usiamo bene”, alla schiavitù del lavoro che “non ne bastano quattro a darti un reddito”. Fino ai bit coin e alle blockchain, tecnologie che lo affascinano al punto da chiamare un esperto, Lorenzo Foti, a tenere un mini seminario dal palco. Tutto, sempre, con la massima attenzione a non intalciare i manovratori in Parlamento. Alleanze? Impresentabili? Meglio parlare dell’orgasmo dei maiali, “che dura 28 minuti. Ora parto col cronometro: ahhh”.
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