Un'accusa condivisa sullo stesso social network da Laura Boldrini. "Una donna e un bambino morti annegati. Queste sono "cartoline" con il suo francobollo che lei sta inviando in giro per il mondo", scrive a Salvini l'ex presidente della Camera. "Se le accuse venissero confermate sarebbero la prova che i libici non possono essere quelli che salvano i migranti e che la Libia non è un porto sicuro. Quali bugie e quali insulti, purtroppo è tutto vero. Salvini invece di fare il ministro della paura faccia quello dell'Interno", incalza Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera.
Parole molte dure arrivano anche dal Partito democratico. "Quando si dice ai soccorritori di non perdere tempo e di non intervenire, quando si lasciano le persone in balia delle onde, quando si chiudono i porti, si sta dicendo di lasciare gli esseri umani in mare. Matteo Salvini la smetta con crociata d'odio", dice il capogruppo del Pd a Montecitorio Graziano Delrio. "Nel Mediterraneo sta morendo il senso di umanità", aggiunge il deputato Emanuele Fiano. E il presidente del Pd Matteo Orfini lancia anche lui un messaggio a Salvini: "Una donna e un bambino lasciati morire. Dovresti "tenere duro" con i responsabili di questa tragedia non con chi li denuncia".
Termini forti usa anche Riccardo Magi che nel mese di maggio ha partecipato a una missione di ricerca e salvataggio proprio a bordo della Astral di Pro Activa Open Arms. "Non è accettabile ascoltare ancora il ministro Salvini sostenere che i naufraghi salvati vadano riportati in Libia, non è accettabile che l'Italia continuo a fornire i mezzi per questo olocausto", dice il segretario di Radicali Italiani e deputato di +Europa.