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Scintille sul condono, Salvini accusa: "Di Maio sapeva". Il vicepremier M5s: "Non sono bugiardo"

Palazzo Chigi ribatte al leghista: articolo non verbalizzato. Il ministro dell'Interno: "Riscriviamo tutto, togliamo Ischia, il governo non cadrà". Ma si lamenta: "Sul dl sicurezza 81 emendamenti dei cinquestelle, così non va". Casaleggio alla Camera
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ROMA - Dopo la schiarita in mattinata i toni dello scontro sul decreto fiscale fra Lega e M5s si rialzano. Matteo Salvini dice di non volere "passare per scemo". Luigi Di Maio ribatte di non "volere passare per bugiardo".

Chi avrà ragione? È il ministro dell'Interno nel primo pomeriggio a sbottare: "Comincio ad arrabbiarmi. Perché in quel consiglio dei ministri Giuseppe Conte leggeva e Di Maio scriveva il decreto. Per scemo non ci passo". "Da bugiardo non voglio passare e anche per questo quando mi si dice che ero distratto io non ci sto", replica il ministro del Lavoro.

Condono, il retroscena di Salvini sul decreto: "Conte leggeva e Di Maio scriveva"

Di Maio spiega: "Nel testo del decreto letto lunedì sera c'era la dichiarazione integrativa con dentro il condono penale tombale per gli evasori? È stato detto che c'erano norme che favorivano l'evasione di fondi all'estero? No, perché quello è stato oggetto di una riunione politica e Giuseppe Conte ha letto i termini generali dell'accordo in Cdm".

Dopo lo scontro fra i due vicepremier, arriva anche una nota del premier. "La bozza del decreto fiscale che gli uffici hanno fatto trovare durante il Cdm - si legge in una nota di Palazzo Chigi - non conteneva la dichiarazione integrativa di cui all'articolo 9: questa norma risultava in bianco".

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Botta e risposta tra Salvini e Di Maio

Il vicepremier non vuole passare per scemo, come detto. E afferma: "Riscriviamo tutto. Via i condoni, anche quello per Ischia". Nella convinzione che comunque "il governo non salterà, non faccio un favore al Pd".

Ma avverte: "Se lo spread arriva a 350 perché questi litigano, è un problema".

Si lamenta infine (video) che sul dl sicurezza "i cinquestelle hanno presentato 81 emendamenti, come se fossero all'opposizione. Non si fa così. La pazienza ha un limite".

Di Maio smentisce la ricostruzione del suo alleato Salvini. "Quando si dice che Conte leggeva e Di Maio scriveva - spiega il leader poitico 5S - si dice una cosa che non è vera. Nel Cdm, come è sempre stato, non si legge un provvedimento norma per norma ma si enunciano i principi generali. Conte ha enunciato i principi generali dell'accordo sulla pace fiscale".

Nel frattempo a Montecitorio è arrivato Davide Casaleggio, accompagnato da Pietro Dettori, dell'associazione Rousseau, e non si esclude che possa incontrare tra poco Di Maio. Casaleggio comunque è a Roma per partecipare alla festa Italia 5 stelle che si terrà al Circo Massimo nel weekend.

In mattinata la schiarita solo apparente

Dopo 48 ore sulle montagne russe, durante le quali il governo gialloverde ha sfiorato la crisi sul condono fiscale, in mattinata sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini avevano riaperto la prospettiva di una intesa. "Il governo non cadrà sul condono a chi ricicla", ha detto il ministro dello Sviluppo economico, rispondendo all'intervista di Repubblica del sottosegretario Giancarlo Giorgetti. 

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Ma anche Matteo Salvini ha provato a tranquillizzare gli animi: "Dopo le nuvole torna sempre il sereno!" rassicura il vicepremier su Facebook. "Chi si arrende ha già perso, mai mollare" ha esortato,  postando una foto del sole dietro le montagne del Trentino dove si trova per la campagna elettorale delle regionali in programma domenica prossima.


Poco dopo con una nota il ministro dell'Interno ha assicurato: "Oggi sono in Trentino ma domani volo a Roma per risolvere i problemi". E aggiunge: "Basta litigi".

Da parte sua il premier Giuseppe Conte, ancora impegnato a Bruxelles, ha cercato di sgonfiare le polemiche: "Domani in cdm (previsto per le ore 13, ndr.) scioglieremo finalmente gli ultimi nodi sul decreto fiscale". E ha assicurato: "Guido un governo responsabile, che finora ha dimostrato di saper fare sintesi". Postando poi su Facebook una foto di un momento di pausa in compagnia dei leader europei.


Di Maio, sempre via Facebook, aveva già chiarito che "garantire un condono penale agli evasori non è nel contratto di governo".


Anche il presidente della Camera, Roberto Fico, da Napoli ha commentato: "Il condono sarebbe devastante". E ha aggiunto: "Se Salvini vuole parlare con me, lo faccia sui contenuti". Concludendo sul caso della "manina" evocata da Di Maio: "Quando si arriverà a comprendere come sia andata la questione, sicuramente quel pezzo non può rimanere".


"Per noi si va avanti 5 anni, l'ha detto Salvini in più occasioni, altrimenti non avremmo neanche iniziato, avremmo staccato la spina ancora prima di fare il contratto di governo, avremmo mandato gli italiani a votare a luglio per stare su qualche mese, per fare finta di governare", ha detto il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio a margine del Forum di Coldiretti a Cernobbio. E in merito alla probabile convocazione del consiglio dei ministri di domani, ha aggiunto: "Se Salvini deciderà di andare andremo".
 
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