Politica

Manovra, dal balcone al 2,04, la ritirata M5S in settanta giorni

L'esultanza sul balcone di Palazzo Chigi  
Con i suoi ministri si affacciò da Palazzo Chigi con il volto sorridente e il pugno alzato
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Sono passati settanta giorni, poco più di due mesi (era il 27 settembre), da quando il leader del M5S Luigi Di Maio e i suoi ministri si affacciarono nella notte sul balcone di Palazzo Chigi con volti sorridenti, pugni alzati e dita a forma di V. Festeggiavano l'accordo in extremis con la Lega di Matteo Salvini sulla manovra, con lo sforamento del deficit al 2,4% e con dentro il reddito di cittadinanza e il superamento della Fornero. Di Maio la definì "la manovra del popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al reddito di cittadinanza, per il quale ci sono 10 miliardi". Per Salvini era "la manovra del cambiamento con tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani e diritto alla pensione per almeno 400.000 persone".

Approvata manovra, ministri M5S esultano dal balcone di Chigi. E i parlamentari fanno la claque

La notte scorsa, 12 dicembre, per Di Maio era prevista un'altra festa con i suoi deputati e senatori per i sei mesi di governo. Festa in discoteca che ha dovuto disertare per partecipare alla cena a cinque con Salvini, Riccardo Fraccaro, Giancarlo Giorgetti e Giuseppe Conte, rientrato poco prima da Bruxelles per riferire dell'inversione di rotta sul deficit, non più al 2,4 ma al 2,04%. Al termine della cena Di Maio e Salvini si sono allontanati senza fare dichiarazioni. "Parla Conte", hanno detto entrambi.
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