Elezioni europee, il Pd torna unito intorno al manifesto di Calenda sulla lista unica

Aderiscono Martina e Gentiloni insieme a centinaia di sindaci, governatori, intellettuali. Apprezzano anche Zingaretti e la Boldrini. Fra i firmatari ci sono i primi cittadini Nardella, Gori, Falcomatà, Sala,  i presidenti di regione Chiamparino, Bonaccini e Rossi, Pisapia e Vacca

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ROMA - Carlo Calenda lancia il Manifesto per la costituzione di una lista unica delle forze politiche e civiche europeiste alle elezioni europee. Lo fa con tweet in cui annuncia: "Bene ci siamo. Su siamoeuropei.it trovate il Manifesto per la costituzione del fronte lanciato insieme a 100 esponenti della politica locale e della società civile. Ora si tratta di aderire e far aderire. Partiamo. L'Italia è l'Europa sono più forti di chi le vuole deboli". 
In calce le firme di decine e decine di sindaci, amministratori, intelelttuali. Ai quali si aggiungono subito Maurizio Martina e Paolo Gentiloni. " "Ci sono! Aderisco a #siamoeuropei. E alle primarie PD del 3 marzo lanciamo i volontari per la nuova Europa #fiancoafianco", dice l'ex segretario del Partito democratico.

Martina propone  anche "di fare della convenzione nazionale Pd prevista per sabato 2 febbraio con i tre candidati che andranno alle primarie del 3 marzo il primo evento di campagna elettorale di tutto il Pd verso le Europee. Non ci sono divisioni tra noi sulle Europee anzi possiamo lavorare uniti e aperti. Io guardo con grande attenzione al manifesto di progetto che sta promuovendo Carlo Calenda. Va nella direzione giusta". 

"Democratici e europeisti. L'appello per una lista unitaria promosso da Carlo Calenda indica una strada giusta per fermare il nazional populismo. Proviamoci #siamoeuropei", dice anche l'ex presidente del Consiglio Gentiloni. 

Apprezzamento per l'iniziativa dell'ex ministro arriva anche da Nicola Zingaretti. ""Bene il manifesto Siamo europei. Un utilissimo contributo alla ricostruzione di un campo largo di forze diverse che si impegnano per rifondare e difendere l'Europa. Proviamoci" scrive su Twitter il governatore del Lazio. 

Un via libera arriva fuori dal Pd da Laura Boldrini. "L'appello per una lista unitaria dei progressisti alle prossime elezioni europee va nella direzione giusta che io stessa ho auspicato da tempo: superare le divisioni e dare voce alle tante realtà sociali che non si sono sentite rappresentate dalle forze politiche", dice l'ex presidente della Camera.


Tra le firme in calce al manifesto (politici, intellettuali, imprenditori, sindaci, esponenti del mondo della cultura, dell'Università, del lavoro, dell'associazionismo) c'è quella delle promotrici di "Roma dice basta" Francesca Barzini e Tatiana Campioni, Alberto Bombassei, Stefano Bonaccini, Sergio Chiamparino, Claudio De Vincenti, Carlo Feltrinelli, Giorgio Gori, Beppe Sala, Dario Nardella, Giuseppe Falcomatà, Andrea Illy, la fondatrice di "Se non ora quando" Francesca Izzo, Edoardo Nesi, Giuliano Pisapia, Beppe Vacca. E arriva anche l'adesione del governatore toscano Rossi. 

"Il nostro è un grande paese fondatore dell'Unione Europea, protagonista dell'evoluzione di questo progetto nell'arco di più di 60 anni - si legge nell'introduzione al manifesto -. E protagonisti dobbiamo rimanere fino al conseguimento degli Stati Uniti d'Europa, per quanto distante questo traguardo possa oggi apparire. Il nostro ruolo nel mondo, la nostra sicurezza, economica e politica, dipendono dall'esito di questo processo".

"Per la prima volta dal dopoguerra esiste il rischio concreto di un'involuzione democratica nel cuore dell'Occidente - prosegue il documento -. La battaglia per la democrazia è iniziata, si giocherà in Europa, e gli esiti non sono affatto scontati. L'obiettivo non è conservare l'Europa che c'è, ma rifondarla per riaffermare i valori dell'umanesimo democratico in un mondo profondamente diverso rispetto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi trent'anni".


 
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