Scuola

"Il riposino non è nel contratto", i bambini dell'asilo costretti a dormire per terra

Modena, la circolare del dirigente: "Spostare i lettini non è compito dei bidelli". Ma le famiglie si ribellano, e a salvare il pisolino arrivano i volontari del centro anziani

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MODENA - Centoventi bambini dai 3 ai 5 anni costretti a buttarsi per terra per il riposino del pomeriggio. Perché, nella loro scuola materna, nessuno è pagato per spostare ogni giorno le brandine dal magazzino alle classi. La storia che ha dell'incredibile arriva da Marano sul Panaro, nel Modenese. Dove Fabricio Lolli, dirigente dell'istituto comprensivo Collodi, ha risposto a qualche lamentela interna del personale rimuovendo l'origine del problema: da nessuna parte sta scritto che gli Ata (i bidelli, ndr) debbano assolvere anche a questa funzione, e allora di brandine non se ne parla più.

Anche perché, spiega Lolli in una circolare del 15 febbraio, "le attività pomeridiane del “dormire” non sono previste nei programmi ministeriali". Il preside accampa anche motivi "igienici e di sicurezza" per concludere che "l’attività di posizionamento e risistemazione all’inizio e alla fine della eventuale attività di rilassamento (non dormire) rientra nelle programmazioni individuali delle docenti". Che insomma, se proprio vogliono mettere a letto i piccoli dopo mangiato, le maestre se la vedano loro. Perché il lavoro di mettere i lettini dei 120 bimbi nelle classi "non è contemplato nel mansionario dei collaboratori scolastici e può comportare infortuni".

Lo stallo è durato un paio di giorni
finché le accese proteste dei genitori, che hanno dato vita a una mobilitazione e a una raccolta firme, hanno sbloccato la situazione. A spostare ogni pomeriggio i lettini per il riposino dei piccoli, però, non saranno i dipendenti della scuola, ma i volontari di un circolo per anziani. Secondo l'istituto, i bambini potevano - al limite - dormire sui tappeti utilizzati normalmente per fare ginnastica: a spostare quelli, infatti, non si fa fatica. I genitori, tuttavia, hanno protestato ferocemente, e molti si sono detti pronti a riportare i figli a casa subito dopo mangiato.

In pochi giorni, nel borgo di 5mila anime, sono state raccolte centinaia di firme su una petizione al provveditorato, tanto che la cosa è arrivata sul tavolo della Provincia. Qui, dopo un incontro cui ha partecipato anche la sindaca di Marano, Emilia Muratori, si è arrivati a una soluzione: ci penseranno gli anziani. Saranno i volontari dell'associazione Auser "La Grama" di Marano a mettere e togliere 120 letti ogni pomeriggio.

La Provincia ha diffuso una nota, per far sapere che il riposo pomeridiano dei bambini "è stato ripristinato". Sul caso sono intervenuti anche i sindacati. Con la Cisl Scuola dell'Emilia Centrale che ha invitato dirigente, docenti, Ata e genitori a "confrontarsi e trovare soluzioni in un'ottica collaborativa che metta al centro il benessere dei bambini e dei lavoratori che, con ruoli diversi, si occupano di loro". "Quella del riposo pomeridiano è un'attività prevista in quasi tutte le scuole dell'infanzia e risponde ai bisogni fisiologici dei bambini di quella fascia di età", spiega la segreteria generale Antonietta Cozzo. Che incolpa i tagli di organico della legge di bilancio 2015.



 
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