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Diritti tv, passa la linea Miccichè: lunedì la rottura tra Lega di A e Mediapro

Gaetano Miccichè e Giovanni Malagò 
Il calcio resta a Sky e il 19 agosto si vedranno tutte le partite di serie A in tv
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ROMA - Lunedì si decide: la linea di Malagò-Micciché stavolta ha ottime possibilità di passare. Le Lega di serie A deciderà di rompere con Mediapro (che farà causa) e di andare al terzo bando, meglio ancora ad una trattativa privata con Sky (che avrebbe un contratto all'80 per cento in esclusiva) e con Perform, pronte ad offrire intorno ai 950 milioni, forse qualcosina in più. Tutto si potrebbe chiudere nel giro di 15 giorni. Il 19 agosto, quando inzierà il campionato, si vedranno tutte le partite in tv. Pericolo scampato.

Malagò-Micciché sono usciti male delle due assemblee della scorsa settimana, fra liti e tradimenti, ma stavolta Cairo e Lotito dovrebbero essere isolati e dovrebbe passare la linea, appunto, che vuole rescindere il contratto di Mediapro per inadempienza (non ha versato la fidejussione da un miliardo e 50 milioni). Non saranno accettate le garanzie offerte dal colosso spagnolo, ritenute insufficienti. Ad oggi circa 13-14 club sono su questa posizione (il quorum è 11) ma alla fine si potrebbe arrivare anche all'unanimità, se Cairo e Lotito dovessero passare dall'altra parte. In ballo, non dimentichiamolo, c'è anche la governance da completare con parecchie poltrone in ballo. 

Micciché è un banchiere importante, presidente di Banca Imi, e il n.1 designato della Lega: molto si è speso per fare passare questa soluzione della rottura, usando tutta la sua influenza. Il suo pensiero conta, ma fra i presidenti serpeggia anche un certo malumore e non è detto che il cammino di Micciché in Lega fili sempre liscio in futuro. “Ma Miccichè è un signore, non se ne deve assolutamente andare: ci sta aiutando con pazienza e spessore” dice Massimo Ferrero, patron della Samp, fra i grandi estimatori del presidente di Lega. “Basta con Mediapro, facciamo un nuovo bando. Il Canale della Lega? Ci vogliono due anni e noi dobbiamo decidere subito, stavolta non possiamo tradire”, sostiene ancora il n.1 blucerchiato.”Auspico anche un ringraziamento collettivo per Malagò che ci sta mettendo a disposizione la credibilità del grande manager e la sensibilità del papà dello sport italiano”.

Pare che per la rottura adesso ci siano anche Preziosi (Genoa), Percassi (Atalanta) e Campedelli (Chievo), tutti convinti dalle parole forti di Micciché. Ma che succederà con i 64 milioni versati da Mediapro come caparra? Saranno restituiti? Improbabile. Gli spagnoli-cinesi starebbero valutando anche se fare causa al commissario che aveva parlato di "telenovela spagnola" anche se ieri Malagò ha assicurato di essere sempre stato neutrale su questa vicenda. Lunedì 28 comunque si chiude un capitolo. La Lega intanto sta cercando uno sponsor per il campionato di serie A (la Tim pare proprio non sia intenzionata a rinnovare) mentre Trenitalia sarebbe interessata solo alla Coppa Italia.
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