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Froome ribalta il Giro d'Italia: Yates a picco, Dumoulin tiene, cede anche Pozzovivo

L'arrivo trionfale di Chris Froome (lapresse)
Impresa al limite dell'incredibile del britannico, che attacca a 80 km dal traguardo sul Colle delle Finestre e strappa la maglia rosa al connazionale, colato a picco. Tiene l'olandese, perde il piccolo lucano
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Impensabile per il ciclismo moderno. Una azione illogica, violenta, noncurante di qualsiasi conseguenza, anche su se stesso. Chris Froome ribalta il Giro d'Italia. Va a prendersi una maglia rosa che sembrava solo 24 ore prima un piccolo puntino all'orizzonte. Lo fa, e va pescato il paragone più illustre possibile, con una azione degna di Eddy Merckx. Una frullata proprio nel trait d'union con il ciclismo che fu, quando le ruote graffiano lo sterrato del Colle delle Finestre. Per Dumoulin, Pinot, più marcatamente per Pozzovivo, tenere il passo è impossibile. "Non ho mai fatto qualcosa del genere, mai attaccato da così lontano - analizza il vincitore -. Mi sentivo bene, sapevo di essere 3' indietro, mancava tanta strada per il traguardo, ma sapevo che dovevo fare qualcosa di straordinario per vincere il Giro. Aspettare l'ultima salita per attaccare non era abbastanza, ho voluto fare qualcosa di più pazzo. Sentivo buone gambe e ho visto che dietro avevano delle difficoltà". Il solo vero peccato è quella spada di Damocle che gli pende sul capo, quel giudizio doping che si porta avanti dalla Vuelta di Spagna e che potrebbe rendere vane tante cose. Ma questa è un'altra storia.

Quanto a Simon Yates, apprende con malinconica rassegnazione quanto sta accadendo davanti. Quando Froome spicca il volo, lui è già colato a picco, incapace di raschiare qualcosa dal pozzo di energie improvvisamente terminate il giorno precedente. Di cotte nelle storia del ciclismo ce ne sono state tante, ma per tipologia quella di Yates riporta alla memoria il crollo di Cadel Evans, anche lui in rosa, sul Passo Coe nel Giro del 2002. Circa Aru, a parte la classifica ampiamente deficitaria, trasforma la bandiera bianca virtuale dei giorni scorsi in reale, dopo una quarantina di km, in salita sul Lys: piede a terra, il più anonimo dei giri del sardo termina nel peggiore dei modi.
 
Frazione altimetricamente terribile. Non c'è solo il Colle delle Finestre, la Cima Coppi con i suoi 2178 metri di altitudine. C'è il Sestriere, e poi lo Jafferau. Quest'ultima salita è sede di arrivo per la terza volta: cinque anni fa vinse Nibali, nel 1972 memorabile l'impresa di Merckx, che per una volta fece spazio alla tattica, facendo sfogare gli spagnoli Galdos e Fuente al Sestriere per poi giustiziarli nel finale.

Giornata romanzesca, piena di drammi sportivi. Il più teatrale ha come attore protagonista Simon Yates: dopo giorni meravigliosi in rosa, prova l'unica cosa che gli era mancata, il bluff. La Mitchelton-Scott intona la voce del padrone, dà una parvenza di controllo, ma quando si mette davanti il Team Sky, l'inglesino è costretto a svelare di non avere una sola carta da giocare. ''Ho perso dieci anni di vita''. Lo disse il Falco Salvoldelli dopo aver strenuamente difeso un suo Giro sul Colle delle Finestre. E' la fotografia della Cima Coppi, lì dove Froome scatena l'inferno.
 
Pozzovivo inizia il crollo (arriverà a 9', addio podio). Dietro si forma un quintetto. Con Dumoulin ci sono Carapaz, Lopez, Pinot e Reichenbach. Gli ultimi due sono compagni di squadra, ma avendo Pinot in mente solo il podio (per ora missione compiuta, ma Lopez è vicino) caricano il peso dell'inseguimento sulle spalle dell'olandese. "Sono felice di quello che ho fatto e di aver preso parte ad una giornata che rimarrà nella storia del ciclismo - è contento il francese-. Ora ci riposiamo e domani proveremo ad essere più forti perché voglio conservare il podio".

Discesa, poi il pedalabile Sestriere, quindi parecchio falsopiano fino ai piedi dello Jafferau. Inseguitori teoricamente favoriti, ma Froome ci arriva con il margine praticamente immutato. Ultima salita sportivamente selvaggia: gente allo stremo, Froome compreso. Il keniano bianco è anche uomo di carattere, continua a spingere con una energia talmente intensa da far sembrare  il suo pedalare sgraziato nella leggerezza di un cigno. Giro finito? E' stato detto troppe volte, meglio andarci cauti visto che la tappa di domani a Cervinia non è da meno di quella odierna. Froome ci arriva con una quarantina di secondi su Dumoulin. Basteranno? E l'olandese avrà la forza di attaccare? "E' stata una tappa folle - spiega il tulipano -. Avevo delle buone gambe ma Froome era troppo forte, non potevo seguirlo. Dietro ero soprattutto io a dover tirare nel gruppo degli inseguitori, ognuno fa la sua corsa e posso capire che tutti non potevano collaborare. Ora vedremo la prossima tappa, sarà dura". Sabato l'ultimo rebus.

ORDINE D'ARRIVO
1. Chris Froome               (Gbr, Sky)          in 5h12'26"
2. Richard Carapaz            (Ecu, Movistar)      a    3'00"
3. Thibaut Pinot              (Fra, Groupama)      a    3'07"
4. Miguel Angel Lopez         (Col)                a    3'12"
5. Tom Dumoulin               (Ned)                a    3'23"
6. Sebastien Reichenbach      (Sui)                a    6'13"
7. Davide Formolo             (Ita)                a    8'22"
8. Sam Oomen                  (Ned)                a    8'23"
9. Patrick Konrad             (Aut)                      s.t.
10. Pello Bilbao               (Esp)                      s.t.
11. Domenico Pozzovivo         (Ita)                a    8'29"
18. Rohan Dennis               (Aus)                a   14'38"
79. Simon Yates                (Gbr)                a   38'51"
CLASSIFICA GENERALE
 1. Chris Froome                 (Gbr, Sky)         in 80h21'59"
2. Tom Dumoulin                 (Ned, Sunweb)       a     0'40"
3. Thibaut Pinot                (Fra, Groupama)     a     4'17"
4. Miguel Angel Lopez           (Col)               a     4'57"
5. Richard Carapaz              (eCU)               a     5'44"
6. Domenico Pozzovivo           (Ita)               a     8'03"
7. Pello Bilbao                 (Esp)               a     8'23"
8. Patrick Konrad               (Aut)               a    12'19"
9. George Bennett               (Nzl)               a    12'35"
10. Sam Oomen                    (Ned)               a    14'18"
11. Davide Formolo               (Ita)               a    15'16"
13. Rohan Dennis                 (Aus)               a    16'38"
18. Simon Yates                  (Gbr)               a    35'42"



 
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