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Volley femminile, Sylla ed Egonu fanno volare l'Italia alla finale Mondiale: Cina battuta al tie break

Egonu schiaccia (afp)
Le azzurre di Mazzanti vincono 3-2, sabato l'atto conclusivo, contro la Serbia per la medaglia d'oro
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YOKOHAMA - Il sogno azzurro c'è ancora, è sopravvissuto alla semifinale, alla Cina, a una maratona di sofferenza indicibile chiusa solo al tie break, 17-15, dopo una quantità di errori, di prodezze, di storie nella storia che segneranno la pallavolo italiana per anni. Italia batte Cina 3-2 (25-18, 21-25, 25-16, 29-31, 17-15), 45 punti di Paola Egonu, un'infinità, nuovo record nella storia dei Mondiali, 23 di Miriam Sylla, due ore e 15 minuti senza fiato. Domani, alle 12.40, la finalissima per l'oro contro la Serbia.


L'Italia ha vinto i set dispari, in un'altalena impossibile da descrivere, davanti a un palazzetto tutto schierato con le cinesi. Facili il primo e il terzo, dominati, equilibratissimi quelli persi, il secondo e il quarto, con il 30-28 prima del tie break che sembrava aver chiuso i conti dal punto di vista psicologico. Poi l'ultima frazione, lottata punto a punto, tutta fino alla fine, con la Cina che però mai ha avuto un match point, e l'Italia che ha chiuso a 17.

Volley femminile, Italia batte Cina e va in finale: il punto decisivo di Paola Egonu

Anche col Giappone era finita di misura. La storia di questa partita è soprattutto quella dei 32 punti del tie break, aperto da una doppia schiacciata di Anna Danesi, fantastica stasera nei momenti più importanti, e chiuso da Paola Egonu, colpevole di due errori consecutivi sul doppio vantaggio azzurro, ma anche di aver messo a segno l'ultima doppietta e soprattutto l'ultimo punto al termine di un'azione drammatica con mille cambi di fronte difese incredibili. Doveva finire così, forse era scritto, dopo 16 anni l'Italia torna sul podio ai Mondiali, allora a Berlino la finale finì al tie break, 3-2 sugli Stati Uniti, la Egonu di allora era Elisa Togut, a palleggiare c'era Eleonora Lo Bianco, vista nella Yokohama Arena a fare il tifo. Domani la Serbia, durissima, l'unica squadra capace di battere le azzurre nelle 12 partite giocate e con una giocatrice, Tijana Boskovic, semplicemente immarcabile. Mazzanti ci dormirà su, domani piccola seduta al palazzetto, partita alle 12.40 italiane, nella serata giapponese. È l'esito più ovvio, più giusto dell'enorme Mondiale da 103 partite, che alla fine ha selezionato esattamente le due migliori squadre al mondo in questo momento.

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