Italian Tech

Dating online, oltre Tinder: il match si fa con i geni

Dating online, oltre Tinder: il match si fa con i geni
Pheramor è una startup che promette agli utenti di trovare l’anima gemella in base all’analisi del proprio patrimonio genetico. Ma i dubbi sono molti
2 minuti di lettura
DIMENTICATE Tinder, OkCupid, Badoo e simili. Roba ormai obsoleta, da turisti del dating online. La nuova frontiera delle app per trovare l’anima gemella si è improvvisamente spostata in avanti. Tra microscopi e banchi di laboratorio, per la precisione: il match perfetto è tutta questione di geni. Almeno questo è quello che promettono i fondatori di Pheramor, una nuova startup statunitense che ha l’obiettivo di accoppiare i propri utenti in base alla compatibilità del relativo patrimonio genetico. Il progetto, che sarà lanciato negli Stati Uniti alla fine di febbraio, segue la scia del business lanciato da aziende come 23andMe e Ancestry, che forniscono servizi di cosiddetta genetica personalizzata, analizzando i campioni biologici dei propri clienti per fornire informazioni relative alle loro origini o – con molte più cautele – a eventuali predisposizioni a malattie e disturbi.

·GENI DELL'ATTRAZIONE?
Il funzionamento di Pheramor è semplice. Per poco più di quindici dollari, la startup invia ai propri clienti un kit per raccogliere un campione di saliva. Il materiale biologico viene poi sequenziato per identificare 11 geni che fanno parte del cosiddetto complesso maggiore di istocompatibilità (Mhc, dall’inglese Major Histocompatibility Complex), un gruppo di geni responsabili della codifica di proteine sulla superficie delle cellule che aiutano il sistema immunitario a riconoscere gli agenti patogeni. Perché proprio questi geni (che la startup definisce, abbastanza impropriamente, “geni dell’attrazione”)?
L’idea viene da uno studio pubblicato nel 1976 sul Journal of Experimental Medicine: un esperimento effettuato su topi di laboratorio suggeriva che gli esemplari maschi tendono a scegliere le femmine con geni Mhc diversi dai propri, riconoscendole in base all’odore. La ragione dietro questa scelta starebbe nel fatto che un maggior rimescolamento dei geni Mhc potrebbe garantire maggiore diversità genetica nella prole, rendendola più resistente a diverse malattie. I risultati dell’esperimento del 1976 sono stati successivamente corroborati da un altro studio condotto nel 1995 sugli esseri umani. In questo lavoro, un gruppo di donne era stato invitato ad annusare diverse magliette indossate da diversi uomini e a esprimere una preferenza sessuale in base all’odore degli indumenti: ne risultò che le donne tendevano a scegliere magliette indossate da uomini con maggiore differenza genetica rispetto a loro.

LEGGI Dating online, su Once le recensioni per i maschi

·GENI DIVERSI, INTERESSI COMUNI
La diversità genetica, in ogni caso, non è il solo fattore in base al quale Pheramor suggerisce l’anima gemella ai propri utenti. Al sequenziamento del Dna, infatti, la startup affianca anche metodi più “tradizionali”, tra cui la compatibilità di informazioni estratte dai social media (interessi in comune, abitudini, stile di vita): gli utenti, in particolare, possono scaricare un’app in cui si esprime una percentuale di compatibilità basata sia sulla differenza dei geni che sulla somiglianza degli interessi. “Mi ha sempre affascinato l’idea di portare la genetica personalizzata nella vita di tutti i giorni”, racconta Brittany Barreto, Chief security officer e cofondatrice di Pheramor. “Vogliamo che chiunque sia in grado di comprendere le nozioni scientifiche alla base della nostra idea, e utilizzarle per prendere decisioni più informate. Per essere il più onesti possibile: non vi garantiamo di trovare l’anima gemella, ma probabilmente il vostro primo appuntamento sarà migliore degli altri”.
·I DUBBI
C’è da sottolineare però che non tutti, all’interno della comunità scientifica, sono davvero sicuri della solidità dell’idea alla base di Pheramor. Parlando a Smithsonian Magazine, per esempio, Tristam D. Wyatt, esperto di feromoni (un gruppo di sostanze emesse dall’organismo che sembrano essere collegate alla sollecitazione dell’interesse sessuale da parte degli altri) alla University of Oxford, ha citato i risultati dello International HapMap Project, un grande progetto di ricerca che ha incrociato dati genetici e status sentimentale di migliaia di persone in tutto il mondo: “Ci si potrebbe aspettare che la diversità genetica abbia un effetto molto significativo, cioè che gli individui siano portati realmente a scegliere il proprio partner in base alle differenze nei geni legati al sistema immunitario, ma i dati dicono altro. Un gruppo di ricerca, analizzando le informazioni, ha scoperto che gli accoppiamenti tra le persone avvengono più o meno casualmente, almeno rispetto alla diversità genetica”. Forse è davvero così. Ma potete provare a far finta di niente e giocarvi comunque la carta della genetica per rompere il ghiaccio. Il successo, però, non è garantito.