Un giudice ha autorizzato la perquisizione alla sede della Cambridge Analytica. La società ha acquistato i dati raccolti da oltre 50 milioni di utenti Facebook che sarebbero stati utilizzati per influenzare il voto sulla Brexit e a favore della campagna di Donald Trump. Per Mark Zuckerberg intanto arriva invito formale a testimoniare davanti alla commissione Commercio. "Su base bipartisan, riteniamo necessaria la testimonianza del signor Zuckerberg per capire meglio come la società stia pensando di riguadagnare la fiducia persa, mettere al sicuro i dati degli utenti e smetterla con risposte blande ad una gamma di problemi", ha scritto il presidente della commissione, il repubblicano John Thune, includendo tra i firmatari della lettera il vice presidente, il democratico Bill Nelson. Zuckerberg, durante un'intervista alla Cnn, si è detto disponibile a testimoniare.
Impossibile intanto raggiungere le pagine di Space X o Tesla su Facebook: a chiuderle ci ha pensato il patron Elon Musk, amministratore delegato delle due società, dopo avere annunciato via Twitter la sua adesione alla campagna #deleteFacebook, sull'onda dello scandalo Cambridge Analytica. Sembra che Musk abbia mantenuto immediatamente la promessa. "Non ho pensato che ce ne fosse una. Lo farò", aveva twittato Musk rispondendo a Brian Acton, co-fondatore di WhatsApp, che sta chiedendo a tutti di cancellare Facebook per costruire un'alternativa sicura al social blu.
La piattaforma di Menlo Park è nel mirino dopo lo scandalo dei suoi 50 milioni di profili usati impropriamente a fini elettorali da Cambridge Analytica. "Abbiamo commesso errori", si era scusato Mark Zuckerberg via Facebook. Ma ormai è fuga dal social, o comunque chi conta deve decidere dove stare. Finora Elon Musk è uno dei "profili" più noti della Silicon Valley ad avere sposato la causa contro Facebook. Ma non è la prima volta che il 'genio visionario', detto anche mr. Tesla, ha preso posizione contro le tecnologie più avanzate: lo scorso anno aveva sparato a zero contro l'intelligenza artificiale con una visione apocalittica. "Ci porterà alla Terza Guerra Mondiale", aveva allora vaticinato senza mezze misure.
Impossibile intanto raggiungere le pagine di Space X o Tesla su Facebook: a chiuderle ci ha pensato il patron Elon Musk, amministratore delegato delle due società, dopo avere annunciato via Twitter la sua adesione alla campagna #deleteFacebook, sull'onda dello scandalo Cambridge Analytica. Sembra che Musk abbia mantenuto immediatamente la promessa. "Non ho pensato che ce ne fosse una. Lo farò", aveva twittato Musk rispondendo a Brian Acton, co-fondatore di WhatsApp, che sta chiedendo a tutti di cancellare Facebook per costruire un'alternativa sicura al social blu.
La piattaforma di Menlo Park è nel mirino dopo lo scandalo dei suoi 50 milioni di profili usati impropriamente a fini elettorali da Cambridge Analytica. "Abbiamo commesso errori", si era scusato Mark Zuckerberg via Facebook. Ma ormai è fuga dal social, o comunque chi conta deve decidere dove stare. Finora Elon Musk è uno dei "profili" più noti della Silicon Valley ad avere sposato la causa contro Facebook. Ma non è la prima volta che il 'genio visionario', detto anche mr. Tesla, ha preso posizione contro le tecnologie più avanzate: lo scorso anno aveva sparato a zero contro l'intelligenza artificiale con una visione apocalittica. "Ci porterà alla Terza Guerra Mondiale", aveva allora vaticinato senza mezze misure.