Firenze

(agf)

Leopolda, sold out anche il secondo giorno. Renzi prende la tessera numero 1 di Italia Viva

Presentato il simbolo, l'ex premier firma l'atto costitutivo: via alle iscrizioni online. Critiche al governo e soprattutto attacchi al Pd tra riferimenti ai "signori delle tessere" e fisco. Boschi: "I dem stanno diventanto il partito delle tasse"

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Alla Leopolda 10 è il giorno del battesimo di Italia Viva. Il nuovo partito, fondato da Matteo Renzi dopo la scissione con il Pd, da oggi ha un simbolo. Scelto online tra tre loghi dal 63% dei votanti. Via anche al tesseramento, sempre sul web. "Perché il tempo dei signori delle tessere è finito", aveva chiarito l'ex premier in mattinata, aprendo la seconda giornata della convention. E a chi fa notare che quel gabbiano stilizzato ricorda il simbolo di un altro partito (Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, ndr) Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva precisa: "È una v stilizzata, nessuno di noi ha mai pensato ai gabbiani". A prendere la tessera numero 1 è stato l'ex segretario dem:  "Se non altro perché la voglio firmata da Teresa Bellanova", ha spiegato Renzi che, circondato sul palco da deputati e senatori del neonato partito, ha firmato l'atto costitutivo. "Non so se c'è un leader - ha aggiunto - so che c'è una squadra che farà dell'Italia un posto più bello".


Gli attacchi agli ecompagni del Pd E dall'ex stazione ferroviaria, per la prima Leopolda senza Partito Democratico, sono partiti subito gli attacchi agli ex compagni di partito. "ll Pd sta diventando il partito delle tasse, e noi non siamo il partito delle tasse", ha detto Maria Elena Boschi che non ha risparmiato critiche nemmeno al governo: "Nessun ultimatum al governo, noi facciamo proposte. Non penso che ci possono chiedere di essere silenti. Va bene essere leali come siamo, ma cerchiamo di dare un contributo positivo e mi sembra che le migliaia di persone che sono alla Leopolda lo stiano facendo senza proteste, senza alzare i toni, cercando di dare un contributo positivo. Però credo che sia anche un popolo che vada ascoltato perchè hanno proposte belle, interessanti". Della stessa opinione anche Ettore Rosato: "È un dato di fatto, Maria Elena Boschi ha descritto le cose che accadono. Noi pensiamo che la pressione fiscale in questo Paese sia troppo alta e che bisogna abbassarla, soprattutto per chi ha meno".

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Sul tema è intervenuta anche la ministra dell'Agricolutra Teresa Bellanova: "Pd partito delle tasse? Non lo so, io dico che Italia Viva è no tasse". "Siamo quelli che richiamano tutti al rigore e al rispetto delle intese sottoscritte", ha ammonito Bellanova che ha anche ricordato come "il primo punto dell'accordo di governo prevedeva la non entrata in vigore delle clausole Iva, per non far pagare ai cittadini, alle cittadine e alle imprese il costo dell'aumento dell'Iva, e rispetto a chi si era un po' distratto abbiamo fatto una battaglia per dire che 23 miliardi di Iva dovevano essere sterilizzati: così alla fine è, credo che questo sia un successo"."Abbiamo detto no sull'Iva - ha proseguito Bellanova - no tasse rispetto al sistema produttivo perché l'emergenza di questo paese, e vorrei che fosse chiaro per tutti, si chiama lavoro: e si crea non se si aumentano le tasse ma se aumenta la competitività, la crescita e se le imprese producono redditività che potrà essere redistribuita".

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La seconda giornata Anche la seconda giornata sembra, a livello di presenze, la fotocopia della prima che ha fatto registrare record di accessi rispetto a tutte le precedenti edizioni: in tanti si sono messi in coda dalle 6,30. E due ore dopo, molto prima dell'inizio, la Leopolda 10 era di nuovo sold out. I lavori si sono aperti  con la ministra per le pari opportunità e la famiglia del governo Conte, Elena Bonetti, che dal palco della convention renziana ha presentato il Family Act: "Vogliamo introdurre un assegno universale per i figli, un contributo mensile. L'attività educativa è un'azione civica, non un fatto privato delle famiglie", ha spiegato Bonetti annunciando che il suo dicastero sta lavorando anche  "a congedi parentali anche per i papà perché l'educazione dei figli richiede la partecipazione di tutti e due i genitori".  Il provvedimento dovrebbe essere introdotto nel 2021 col collegato della manovra. "È un progetto volutamente incompiuto. Da qui diamoci un anno - ha precisato Bonetti - per una convocazione straordinaria nel paese in cui tutti parteciperemo per scegliere la concretezza delle idee. Lo faremo tutti insieme. Andiamo nei territori, chiamiamo gli imprenditori, le aziende, il volontariato, il terzo settore. Facciamoci dare delle idee".

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I tavoli tematici e l'emendamento contro Quota 100 Subito dopo, come da programma, via ai 53 tavoli tematici guidati tra gli altri da Ivan Scalfarotto, Lucia Annibali e Sandro Gozi che sono stati la base di partenza per stilare il programma di Italia Viva. Ma il secondo giorno della Leopolda è anche l'occasione per l'attacco frontale a Conte e agli ex compagni di partito: un emendamento a firma di Italia Viva chiederà la cancellazione di quota 100 e il trasferimento delle risorse a famiglie e salari: "Quando diciamo che Quota 100 non va bene non stiamo attaccando gli anziani: dico che 20 miliardi di euro messi tutti insieme su centomila persone o centonovantamila come dice Salvini, venti miliardi per centocinquantamila persone sono un'assurdità", ricorda l'ex segretario dem. "Gli 80 euro valgono 10 miliardi e vanno a 10 milioni di persone, i 20 miliardi di Quota 100 vanno a centocinquantamila persone, ed è una ingiustizia", ha osservato Renzi.  Domenica, nella giornata finale, spazio ad altri interventi prima del discorso di chiusura di Renzi previsto intorno alle 12.30.