Genova

Genova, CasaPound in piazza, scontri tra antagonisti e polizia. Picchiato dagli agenti Stefano Origone, giornalista di Repubblica

Cordone per proteggere il comizio di CasaPound, caricati gli antagonisti. Trauma cranico, costole e dita fratturate al nostro cronista. La procura apre inchiesta. Diversi feriti. Trenta persone al comizio di CasaPound. Il Pd: "Salvini chiarisca"
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Manganellate e fumogeni contro i tentativi degli antagonisti di sfondare la zona rossa posta a difesa di piazza Marsala dove nel pomeriggio si è tenuto il comizio di Casapound. La Genova antifascista è scesa in piazza in via Roma davanti alla Prefettura per manifestare contro il primo evento all'aperto delle tartarughe nere, un'iniziativa che nella città medaglia d'oro della Resistenza è stato vissuto come un ulteriore passo dell'escalation dell'ultradestra.


Botte dagli agenti al nostro cronista

Stefano Origone, cronista di Repubblica che stava seguendo il presidio all'inizio di via Santi Giacomo e Filippo, è stato caricato da un gruppo di una mezza dozzina di agenti lo ha aggredito pestandolo con manganellate e calci in tutto il corpo e alla testa. Come ha raccontato lui stesso è stato ripetutamente colpito con manganellate e calci anche quando è caduto a terra e ha urlato "Sono un giornalista": Solo l'intervento di un ispettore della Questura di Genova che lo conosce personalmente ha interrotto l'incredibile pestaggio.

"Ho urlato che ero un giornalista - ha raccontato Origone - ma non si fermavano. Per fortuna alla fine un vicequestore che conosco personalmente li ha bloccati e mi ha portato in salvo". Poi aggiunge: "Non finivano più. Respiro ancora con fatica, tutta la parte sinistra del corpo porta i segni delle manganellate". Origone ha due dita fratturate, una costola rotta, un trauma cranico, ecchimosi e ferite in tutto il corpo.

Il Questore dal giornalista, chiede scusa. La procura apre inchiesta

In serata all'ospedale Galliera dove è stato portato Stefano dall'ambulanza sono arrivati il questore Vincenzo Ciarambino e il capo della squadra mobile Marco Calì per accertarsi delle condizioni del nostro collega e manifestargli il loro dispiacere per l'accaduto e assicurare che verrà fatta chiarezza sull'episodio che lo ha coinvolto.

"Conosco Stefano da anni - ha dichiarato il Questore - e sono voluto andare in ospedale per sincerarmi delle sue condizioni. Ho chiesto scusa a lui, alla moglie e al responsabile della redazione genovese di Repubblica. Ho voluto portare la vicinanza della Polizia".

Ciarambino ha poi dato la sua versione dei fatti, ora al vaglio della magistratura che sul violento pestaggio ha aperto un'inchiesta: "Origone era vicino a una persona fermata che stavamo portando via, c'è stato un tentativo da parte dei manifestanti di sottrarlo alla polizia ed è partita una carica, Origone non si è accorto in tempo della carica, è caduto e ha preso qualche colpo".


La piazza 'militarizzatà dall'alba

Piazza Marsala è stata blindata all'alba da grate e furgoni della polizia come ai tempi della zona rossa del G8. A poche decine di metri gli antifascisti nel presidio convocato da Cgil, Anpi, Comunità di San Benedetto, Arci e altre associazioni. Oggi a difendere il "fortino" dove sono arrivate alcune decine di militanti di estrema destra, si sono schierati oltre 300 agenti in tenuta antisommossa tra polizia, carabinieri e guardia di finanza.

Alle 18 in piazza Corvetto c'erano circa 4/5 mila persone. Un gruppo di diverse centinaia con davanti lo striscione "Genova antifascista" si è mosso varco il varco di grate e cellulari urlando "Via i fascisti dalla città". Nell'unico spazio aperto hanno tentato di incunearsi ma la polizia ha risposto con manganellate e lacrimogeni. Sono volate bottiglie poi il varco è stato chiuso. Altri tentativi di sfondamento si sono poi succeduti. La reazione della polizia e dei carabinieri è stata decisa. Il presidio antifascista è stato sospinto ad alcune decine di metri all'interno della piazza, lontano dai varchi con le grate.

Casapound a Genova, scontri fra antagonisti e polizia

Alle 18.30 le cariche della polizia

Alle 18.30 sono partite le  cariche della polizia che ha allontanato i manifestanti antifascisti dalla centralissima piazza Corvetto. Diversi contusi, almeno tre feriti portati via con le ambulanze fra le quali il collega di Repubblica, e tre antagonisti fermati e portati in questura. I trenta partecipanti al comizio di CasaPound sono andati via in auto scortati dalla polizia salendo verso Circonvallazione a Monte.

Oltre alle reti metalliche saranno i mezzi della polizia a chiudere ogni accesso alla piazza. Intanto dopo le scritte sull'asfalto di ieri questa notte davanti alla fontana della piazza è stato collocato un sacchetto di letame con sopra un cartello: "Il fascismo non è un'opinione: è m...da". Il comizio comincerà alle 18 mentre gli antifascisti si sono dati appuntamento a partire dalle 16.30. Previsti forti disagi al traffico in tutta la zona.

Sul caso di Origone, interviene il Pd. Chiedendo al ministro dell'Interno Matteo Salvini di chiarire. "Il pestaggio nei confronti del giornalista Stefano Origone - dice il senatore Francesco Verducci - è un fatto gravissimo. Non può accadere in un Paese democratico e in uno Stato di diritto quale è la Repubblica italiana. C'è una escalation di intimidazione nei confronti dell'informazione che va denunciata con la massima nettezza e fermata immediatamente. Il ministro Salvini chiarisca al più presto le responsabilità di quanto accaduto. Piena solidarietà a Stefano Origone e alla redazione di Repubblica".