Genova

Bassetti: "II caso Genoa è la Waterloo dei tamponi"

Il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova 
Il direttore della clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova interviene su Facebook, dopo i primi due casi di sabato la squadra era risultata negativa e ha giocato regolarmente contro il Napoli
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"Quello che sta accadendo al Genoa potrebbe rappresentare la Waterloo dei tamponi". Lo scrive su Fb il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova: "Dopo poche ore dall'esito di tamponi negativi per tutta la squadra si è assistito a numerose positività con probabili conseguenze importanti sul futuro del campionato di serie A. I tamponi possono dare, da una parte una falsa patente di negatività e di liberi tutti e dall'altra produrre un esercito di positivi asintomatici. Rischiamo di far circolare soggetti negativi al tampone ma in fase di incubazione che trasmettono il virus e chiudere in casa altri con tampone positivo che non trasmettono a nessuno. Occorre rimettere al centro la clinica fatta di segni e sintomi, che unita alla virologia, rimane lo strumento migliore per la gestione della pandemia.

Solo ieri sera infatti ben 14 giocatori del Genoa sono risultati positivi ai tamponi dopo i primi due casi che avevano colpito nella giornata di sabato prima Mattia Perin e in seguito Lasse Schone. La squadra era stata poi sottoposta a due giri di tamponi, risultati negativi, prima di partire per il capoluogo campano, la partita con il Napoli è stata giocata comunque (è finita sei a zero per il Napoli) e ieri i nuovi positivi.

Parlando all'Adn Kronos il professor Bassetti ha poi spiegato: "Il Genoa Calcio ha rispettato il protocollo - spiega Bassetti - sono stati fatti i tamponi nel giorno della partita e, visto che erano negativi, si è disputato il match. Ma l'esame con i tamponi è tutto tranne che perfetto, si può essere negativi, ma dopo poche ore si può essere positivi. Il tampone deve essere governato dalla clinica perché altrimenti si danno 'patenti' di negatività troppo facilmente. Il mondo del calcio oggi ci sta dando l'esempio dei limiti dello screening con il tampone, abbiamo a disposizione una 'palestra' importane di test sugli asintomatici mai avuta prima è importante quindi che si traggano si analizzi quanto accaduto e si arrivi alle conclusioni".