Milano

Milano, folla al presidio per Liliana Segre: in 5 mila sotto la pioggia

La manifestazione è iniziata alla Stazione Centrale davanti al binario 21 dal quale partirono i treni per i campi di concentramento
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"Non grideremmo al lupo, se il lupo non ci fosse". E per "lupo" si intendono fascismo e razzismo. Sono le parole dell'assessore alla Cultura della Comunità ebraica milanese, risuonate davanti al Memoriale della Shoah di Milano, alla manifestazione in solidarietà di Liliana Segre, a cui hanno partecipato almeno 5 mila persone. Convocato da "Bella Ciao Milano", Anpi, Aned, Pd e con l'adesione di oltre cento di sigle dell'associazionismo (dalle Acli all'Arci, fino ai sindacati confederali e ai mille circoli per i diritti e contro le discriminazioni), al presidio non c'erano bandiere di partito, su richiesta della famiglia della senatrice a vita. C'erano i tre figli - Luciano, Alberto e Federica Belli Paci - mentre Liliana Segre ha seguito l'evento da casa e alla fine era commossa: "Sono contenta della solidarietà dei milanesi".

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Il Consiglio comunale di Milano ha interrotto i lavori, per permettere a consiglieri e assessori della giunta Sala di partecipare. La vicesindaca Anna Scavuzzo ha aperto gli interventi: "Milano fa dei diritti il patrimonio comune - ha detto - Siamo grati a Liliana Segre per il suo impegno e il suo coraggio. Abbiamo con noi dei gigli simbolo della nostra vicinanza a Liiana, una donna che ci guida con la sua purezza di intenti e la sua determinazione nel contrastare ogni forma di odio, che ha sperimentato sulla sua pelle e che ancora oggi sentiamo strisciare in modo rivoltante".


Poi il presidente di Anpi Milano, Robero Cenati, ha dato il via alla lettura di 200 messaggi e brani ispirati alla pace e alla solidarietà per dire alla sentraice di "non sentirsi sola perché la sua città la protegge e la difenderà sempre". Nonostante la pioggia battente, una folla di gente di tutte le età è arrivata fino al binario 21 della Stazione Centrale di Milano, da dove partirono gli ebrei verso i campi di sterminio e dove anche Liliana Segre, a 14 anni partì verso Auschwitz. Al presidio “Milano non odia”, hanno partecipato anche molti politici, da Pierfrancesco Majorino, ex assessore comunale oggi eurodeputato, al senatore Franco Mirabelli, ma era presente anche Forza Italia con una delegazione guidata da Mariastella Gelmini.

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Milano e Torino insieme contro il razzismo

Il sindaco Sala e la sua collega di Torino,Chiara Appendino, nel pomeriggio hanno firmato al Palazzo Civico di Torino il "Manifesto della comunicazione non ostile", assieme a Rosy Russo, ideatrice e fondatrice di Parole O_Stili. E lo hanno dedicato a Liliana Segre. Il documento prevede la condivisione dei 10 principi e "l'impegno a osservarli, promuoverli e diffonderli con l'obiettivo di contrastare l'odio in rete e sostenere un uso consapevole del linguaggio, sia da parte degli utenti, sia da parte di chi ricopre cariche politiche o istituzionali".