Palermo

Naufragio al largo della Libia: morte almeno 57 persone

Naufragio al largo della Libia: morte almeno 57 persone
L'organizzazione per le migrazioni dell'Onu: "Fra le vittime almeno 20 donne e due bambini". Sea Watch: "La guardia costiera libica cerca di impedirci di operare in acque internazionali"
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Secondo quanto riferiscono le Nazioni Unite e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni un naufragio avrebbe causato la morte di 57 persone al largo di Khoms. "Il barcone si sarebbe rovesciato e secondo le testimonianze dei superstiti portati a terra dai pescatori e dalla guardia costiera tra le persone annegate ci sarebbero almeno 20 donne e due bambini", scrive Safa Msehli, portavoce delle Nazioni Unite a Ginevra. "Siamo inorriditi da un'altra perdite di vite umane a largo delle coste libiche. Il silenzio e l'indifferenza non sono scusabili", scrive Federico Soda, capo missione dell'Oim in Libia. 

Non ci sono informazioni sulle cause del naufragio, probabilmente causato dalle onde e dal tentativo di eludere in ogni modo il controllo delle navi nell'area, per non essere riportati in Libia dove chi torna - denuncia l'Oim - è sottoposto "a detenzioni arbitrarie, estorsioni, atti di tortura".

 

Secondo i dati raccolti dall'Oim nell'ultima settimana, dal 18 al 24 luglio sono stati oltre duemila i migranti intercettati nel Mediterraneo centrale e riportati in Libia. Un numero che sale così a 18.282 persone dall'inizio dell'anno, l'anno scorso furono poco più di 11mila. Nel frattempo la Ong Sea Watch comunica su Twitter di essere state invitate dalla guardia costiera libica a lasciare lo scenario dei soccorsi: "Le autorità libiche hanno cercato di vietare a Sea Watch 3 di operare in acque internazionali - scrive la Ong sul social network - Intercettano illegalmente le persone sparando addosso, non ci stupisce che calpestino il diritto marittimo tentando di impedirci di soccorrere. Noi non ci lasceremo intimidire".