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Cronaca

Giovane pakistana uccisa in patria, voleva sposare un italiano. La giovane è stata sgozzata dai parenti nel distretto di Gujarat

Pakistan
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Una ragazza di 25 anni di origini pakistane, Sana Cheema, residente da anni a Brescia, è stata uccisa in patria dal padre e dal fratello perché voleva sposare un italiano. La giovane è stata sgozzata dai parenti. Lo scrive il Giornale di Brescia.

Il delitto è avvenuto nel distretto pakistano di Gujarat, dove la giovane era nata e dove era tornata dalla famiglia un paio di mesi fa. A Brescia aveva frequentato le scuole è iniziato a lavorare in un'autoscuola. Già arrestati il padre ed il fratello della 25enne.

"Povera ragazza, sgozzata dal padre e dal fratello perché voleva semplicemente essere libera. Quanta tristezza, quanta rabbia. In Italia nessuno spazio per chi viene a portare questa 'cultura'". Lo scrive su twitter Matteo Salvini commentando l'omocidio della giovane pakistana, uccisa perché voleva sposare un italiano.

"#Sana voleva sposare un ragazzo italiano. Il padre e il fratello glielo hanno impedito, uccidendola. Un gesto orrendo e disumano, il femminicidio del padre padrone, espressione di una cultura oscurantista e retrograda". Così la deputata di Leu Laura Boldrini in un tweet.

"Hai pagato la tua voglia di libertà". Così alcuni amici bresciani di Sana Cheema, la venticinquenne uccisa in Pakistan dai parenti perché voleva sposare un italiano, su Facebook hanno commentato e condiviso la notizia del suo assassinio. "Questa ragazza ha fatto la scuola a Verolanuova. Ha abitato a Verolanuova. Con i suoi familiari" e "hai pagato la tua voglia di libertà", scrivono sul social.

Sono poche le immagini che Sana ha sul suo profilo Instagram e mostrano una ragazza di vent'anni moderna che ama la vita, segue i profili di Chiara Ferragni, Monica Bellucci e Cose da ragazzi.

Nella penultima foto Sana fa il segno della vittoria e mostra felice un biglietto, con cui ha fatto bingo vincendo 264 euro. Nell'ultima sorride guardando avanti, con la didascalia "prima foto dell'anno". Ed è a queste immagini che molti hanno voluto mettere un commento, soprattutto dei "riposa in pace".

Un amico: "Vicenda chiusa come infarto, padre e fratello tornati a casa". "Dal Pakistan ci è stato detto che la vicenda è stata chiusa come morte per infarto e che il padre e il fratello di Sana sono tornati a casa". Lo ha riferito un amico della 25enne di origini pakistane, Sana Cheema, residente fino ai mesi scorsi a Brescia e morta in patria dove la famiglia voleva farla sposare secondo un matrimonio combinato. "In Pakistan non c'è giustizia e tutti gli abitanti del villaggio dove vive la famiglia di Sana è convinto che i familiari siano innocenti" ha riferito l'amico della giovane, residente nello stesso quartiere a Brescia e in contatto con parenti che vivono nello stesso distretto della famiglia Cheema in Pakistan.

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